"Governo Provvisorio del Territorio Libero di Trieste fortemente allarmato dell’attuale grave crisi internazionale"

Pubblichiamo da Representative of the Provisional Government , of the P.G. – F.T.T.
 
Il Governo Provvisorio del Territorio Libero di Trieste (successivamente P.G. - F.T.T.), è
fortemente allarmato dell’attuale grave crisi internazionale;
 
Il P.G. - F.T.T., lo scorso 21 marzo 2022 e nella successiva lettera, in data 18 aprile 2022, aveva già
inviato le sue perplessità alle Istituzioni Internazionali (U.N.S.C.; U.N.H.C.R.; C.E.S.C.R.; W.G. –
B.H.R.) sulle improbabili garanzie di sicurezza e neutralità, di cui gode il Porto Internazionale di
Trieste e il suo Territorio, delle quali il Governo italiano ne ha ricevuto l’Amministrazione,
attraverso Mandato Internazionale (Memorandum di Londra 5 ottobre 1954);
 
Il P.G. - F.T.T., sottolinea e disapprova, le dichiarazioni ufficiali del Governo italiano, attraverso le
quali si è espresso sulla grave crisi internazionale, le stesse possano mettere a rischio l’integrità e la
sicurezza del Territorio, delle sue importanti e strategiche infrastrutture, quali lo scalo marittimo
Internazionale di Trieste e della Transalpine Pipeline (Oleodotto);
 
Il P.G. - F.T.T., condivide in toto, le preoccupazioni dei lavoratori del Porto Internazionale di
Trieste, ma anche le ulteriori dimostranze di altre realtà produttive operanti nel Territorio (lavoratori
della Flex Trieste), le quali rischiano il loro posto di lavoro;
 
Il P.G. - F.T.T., alla luce dell’aggravarsi della crisi internazionale, stigmatizza le politiche, non
conformi ai Trattati Internazionali sottoscritti, messe in atto dal Governo italiano, al Territorio in
Amministrazione;
 
Il P.G. - F.T.T., ritiene valide le motivazioni e le dimostranze dei lavoratori tutti, facendosene carico
e di segnalarle ufficialmente alla Comunità Internazionale, alla quale sottolineerà il Mandato
Internazionale ricevuto, in capo al Governo italiano (Memorandum di Londra 5 ottobre 1954),
attraverso il quale deve garantire, soprattutto alla sua popolazione, l’integrità e la loro sicurezza,
oltre al Territorio in Amministrazione, il quale deve, per Trattato ius cogens, essere demilitarizzato e neutrale