Adunata alpini, Russo: “Chiedo scusa per le parole di Dipiazza”

"Visto che Roberto Dipiazza non lo farà, lo faccio io. Chiedo scusa a nome di tutti i cittadini triestini che non si riconoscono nelle parole pronunciate dal Sindaco di Trieste in merito all’adunata degli Alpini.
“Siamo uomini è normale fare così; sono solo normali apprezzamenti e non violenza” sono affermazioni incredibili di chi, prova a fare cabaret anche sulla pelle delle donne.
Scusatelo, non sa di cosa parla e, purtroppo, non è la prima volta che accade.
Essere toccata e palpeggiata da uno sconosciuto non è un apprezzamento o qualcosa per cui una donna dovrebbe sentirsi lusingata.
E tantomeno un Sindaco può apostrofare come “gentaglia” l’associazione che lavora quotidianamente per proteggere le vittime di violenza sessuale. Sono parole inqualificabili. 
Fare apprezzamenti eleganti, caro Sindaco, non è un reato: arrivare ad utilizzare le mani, invece sì. E mi sembra incredibile che nemmeno su questo riusciamo ad essere tutti d’accordo.
Sono convinto che quanto avvenuto non deve passare sotto silenzio. E lo dico con la stessa nettezza con cui sottolineo che, allo stesso modo, sbaglia chi getta fango indistintamente sul corpo degli Alpini e invoca la sospensione delle Adunate.
Sia ben chiaro: è doveroso allontanare e perseguire chi ha commesso dei reati.
Ma, allo stesso modo è fondamentale proteggere con grande cura il patrimonio, la storia e la tradizione del corpo degli Alpini: sono una parte importante della memoria storica di questo Paese".
 
Così il vicepresidente del Consiglio Regionale Francesco Russo in merito alla dichiarazioni del Sindaco Dipiazza
 

-----

Adunata alpini, Russo: “Chiedo scusa per le parole di Dipiazza”

-----

Dipiazza su alpini, attacca Punto Franco: "Parole che sono un pugno nello stomaco"