Il Sindaco riceve La famiglia Bragato: donato un Refosco “giovane” dal peduncolo rosso

Simpatica e inusuale presentazione, ricca di “segni” e di valori in Municipio, quando la famiglia Bragato, viticoltori e produttori di vino di Ceggia (Venezia), con Vittorino Bragato titolare dell'Azienda agricola “Vigne del Bosco Olmè”, la consorte e le due figlie (una delle quali, tra l'altro, studentessa universitaria a Trieste), è giunta nel tradizionale Salotto Azzurro, per donare al Sindaco Dipiazza, e così, simbolicamente, all'intera nostra Città, l'ultimo frutto del loro lavoro: un Refosco “giovane” dal peduncolo rosso (per molti aspetti analogo al nostro Terrano) che sarà ora distribuito e commercializzato, denominato – ecco la particolarità ! - “AVDACE 18.99” (con la “U” nell'antica grafia dell'alfabeto romano, proprio come nella scritta che campeggia sulla Rosa dei Venti sulla cima del nostro Molo).

E tutto ciò con una motivazione di grande amore e affettuoso ricordo verso il nonno, un sentimento da esternare pienamente e nella maniera più visibile e alta proprio nel momento “topico” di un grande Centenario che tutti festeggeremo fra poco ... Lo ha spiegato con le sue parole al Sindaco Dipiazza – presente per l'occasione anche l'Assessore alla Cultura Giorgio Rossi – lo stesso Vittorino Bragato, in questi termini: “E’ con orgoglio e con amore verso la storia della mia famiglia e verso la città di Trieste, che ho pensato di creare “AVDACE 18.99”, un vino in memoria di mio nonno, il bersagliere Bragato Romano Giuseppe (1899-1995), nel centenario dello storico sbarco a Trieste, di 100 anni faRomano infatti fu uno dei primi soldati a scendere dal cacciatorpediniere AVDACE sul suolo di Trieste liberata in quel lontano 3 Novembre 1918. Era uno di quei “Ragazzi del 99” partiti per il fronte a soli 17 anni, ed ecco il perchè di quei due numeri “magici” 18 e 99, associati, nel mio vino, al nome dell'Audace!”

“Dopo oltre due anni di drammatici e sanguinosi combattimenti mio nonno visse quel grande momento con lacrime di gioia e liberazione. Accolto con amore – come sempre mi raccontava -, curato e rifocillato dalla popolazione triestina, egli rimase poi a Trieste, trovandovi un lavoro, per altri due anni e mezzo e da quel momento stabilì un legame affettivo con la città che gli rimase vivo e presente per tutta la vita.”

“Dopo il congedo ritornò a Ceggia dove costruì nel 1922 l’attuale sede aziendale, piantò i primi vigneti e iniziò a vinificare con una passione e un amore che trasmise con forza alle generazioni a venire. Non mancando mai peraltro di partecipare ai raduni dei bersaglieri e ai festeggiamenti patriottici a Trieste, in occasione dei più grandi anniversari, come fece nel novembre 1978 e il 4 novembre 1993, entrambe le volte, fra l'altro, venendo premiato dal Sindaco e dalle autorità presenti. Per lui era sempre una grande emozione.!”

“Ed è per ricordare e sancire questi sentimenti e queste emozioni, che conserviamo anche noi ancora sempre vive – ha concluso Bragato -, sentiamo forte oggi il desiderio di poter consegnare a lei, Signor Sindaco, e tramite lei simbolicamente a Trieste tutta, alcune bottiglie di questo nuovo e “speciale” vino”.

Dipiazza e Bragato, con i familiari e con l'Assessore Rossi, hanno dato vita quindi a un ampio colloquio, gioviale ma nel contempo attento sia agli aspetti storici e ai loro riflessi sulla vita delle persone e delle popolazioni, sia alla necessità di sempre meglio valorizzare le produzioni tipiche e di qualità dei nostri territori.

Il Sindaco Dipiazza in particolare ha quindi ringraziato la famiglia Bragato per la sensibile attenzione che, anche con questa ultima e così particolare produzione vinicola, sta dimostrando sia verso i valori e gli affetti fondanti di questo Paese, familiari e nazionali, che verso un alto e sano concetto di imprenditoria rispettosa della Natura e della genuinità dei prodotti.

Invitandoli infine a essere senz'altro presenti, sulle orme del nonno, il prossimo 3 Novembre, ancora una volta a Trieste, in occasione dei grandi festeggiamenti per il Centenario dell'unione all'Italia; e, con grande cordialità e amicizia, formulando loro i più sentiti auspici di successo nel loro bel lavoro !

L'Azienda agricola “Vigne del Bosco Olmè” della famiglia Bragato è – come ha spiegato il titolare – una tipica azienda medio-piccola a conduzione familiare, in grado di produrre 50-60 mila bottiglie all'anno, con circa 12 diverse varietà di vino, cui ora si aggiunge questa nuova “etichetta”.