Comune vara sgravi economici a favore di enti del terzo settore che usufruiscono di strutture e beni

L’assessore comunale agli Affari Generali Lorenzo Giorgi aveva già annunciato pochi giorni fa l’esonero dai canoni di pagamento degli impianti e spazi di proprietà comunale per tutte le società sportive dilettantistiche varato dalla Giunta Dipiazza. Oggi ha presentato un’ulteriore sgravio economico a favore di enti del Terzo settore che usufruiscono di strutture e beni del Comune di Trieste assieme a Luigi Leonardi, direttore del Servizio Gestione Patrimonio Immobiliare con Roberto Mezzavilla, responsabile di Posizione Organizzativa e ad alcuni rappresentanti delle associazioni beneficiarie: il direttore della “Fondazione Accademia nautica dell’Adriatico”, Bruno Zvech, il presidente dell’associazione “ITS A.Volta”, Alberto Steindler, Sara Schettino in rappresentanza del presidente dell’associazione ANGLAT, Giovanni Di Giovanni.
 
“In questo momento difficile, l’Amministrazione comunale ha voluto essere nuovamente vicino alle realtà no profit che si impegnano nell’associazionismo di volontariato, nella scuola e nello sport, pilastri della nostra società. Interveniamo con l’importo di 135 mila euro (che va a sommarsi all’importo di sgravio economico per le società sportive dilettantistiche di 230 mila euro) per sgravare dei canoni comunali 42 associazioni no profit che utilizzano alcune nostre strutture - ha spiegato l’assessore Giorgi -.Queste associazioni (la specifica delibera sarà portata in giunta nei prossimi giorni) non pagheranno così gli affitti da marzo a dicembre, per 10 mesi di quest’anno. Le associazioni che saranno esonerate dai canoni (vedi elenco allegato) saranno contattate e informate nei prossimi giorni.
 
Il direttore Zvech e il presidente Steiner hanno parlato dell’attività svolta costantemente con i ragazzi: “Quest’anno sono 224 i giovani in Accademia nautica con cui operiamo importanti interventi e questa disposizione da parte del Comune ci dà grande sollievo”. “Nell’associazione Volta formiamo i ragazzi ospitati in alcune strutture Uni in zona urban con i quali svolgiamo attività prettamente di laboratorio che simulano in toto la realtà ospedaliera e grazie a questo esonero dei canoni, per noi vitale, potremo impegnare le nostre risorse per la didattica”.