Pordenone Blues Festival, chiusura col botto con i Negrita (FOTO)

Chiusura col botto al Pordenone Blues Festival con i Negrita, che festeggiano i loro 25 anni in ritardo (il loro primo album risale al 1994) causa Covid, riprendendo quel tour interrotto per la pandemia. 
 
Il gruppo, trascinato dalla sempre riconoscibile voce di Paolo Bruni, sfodera tutti i suoi migliori singoli, spesso riarrangiati in chiave più acustica o, per far fede all'evento che li ospita, in chiave blues. 
 
Dall'inizio dello spettacolo con "Il gioco" al finale emozionante di "Ho imparato a sognare" hanno portato, in due ore di concerto, i vari cavalli di battaglia della loro carriera: "Magnolia", "Radio Conga", "Cambio" o "Mama maè", passando per i testi più "rock" come "Il libro in una mano, la bomba nell'altra". 
 
Tutto l'evento è caratterizzato da un alternarsi di energia rock e di emozioni struggenti, in una scaletta mai banale e con degli intermezzi molto divertenti, scherzando un po' sul tema degli alcolici (bevendo "Ginepro tonico" o qualche bicchiere di vino Friulano) e delle feste tra giovani, in un clima sempre molto caldo e familiare. Spesso sembrava di trovarsi in campeggio attorno ad un fuoco con gli amici di una vita.
 
Il pubblico, ancora un po' frenato per le restrizioni imposte a questi eventi, non ha comunque risparmiato la voce e le emozioni non sono state affatto al di sotto delle aspettative.
 
I prossimi eventi porteranno i Negrita a Fiorenzuola d'Arda, per poi scendere a Roma e tornare a Nord Est con il concerto di Padova il 29 luglio.
 

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