Noyz Narcos live a Trieste, sabato 3 settembre il tour arriva in Porto Vecchio

📈🦠Noyz Narcos - 03 Settembre 21:00 - Magazzino 27 🦠📈
Il giorno 3 settembre NOYZ NARCOS colonna portante della scena rap italiana farà tappa a Trieste con il suo tour estivo "BACK IN BUSINESS" e porterà live il suo nuovo album "VIRUS" presso il MAGAZZINO 27 sito in Viale Miramare 24/2 a Trieste.
Vista la grande partecipazione nelle date precedenti del tour vi consigliamo di non esitare ad acquistare la vostra prevendita sul sito ticket one se volete assicurarvi l'accesso, i posti sono limitati e non assicuriamo l'acquisto dei biglietti alla porta.
Le prevendite saranno acquistabili dal giorno 10 agosto presso il rivenditore ufficiale Ticket One
APERTURA PORTE ORE : 21:00
NOYZ NARCOS ON STAGE : ORE 22.30
CLOSING PARTY : ORE 00.00
 
NOYZ NARCOS
Virus
Esistono artisti in grado di cambiare il volto di un genere musicale, fungendo da spartiacque tra passato e futuro e segnando con la loro discografia un prima e un dopo. È il caso di Noyz Narcos, che negli ultimi vent'anni ha contribuito a rivoluzionare i canoni del rap e della cultura hip hop italiana, senza mai abdicare al suo ruolo di protagonista. Classe 1979, romano, considerato una figura di culto dalle nuove generazioni come dai veterani, la sua leggenda si alimenta grazie alla fama di “maledetto”, all'immaginario dark e splatter, all'innegabile aura da rockstar viscerale e tormentata. Insieme al suo collettivo, il famigerato TruceKlan, nei primi anni '00 ha introdotto un'estetica nuova e tuttora inossidabile, fatta di metafore immediate e immaginifiche, di barre curatissime e senza giri di parole, di un linguaggio a tratti estremo e disturbante ma mai banale, di incursioni in altri mondi: il metal, l'hardcore, i tatuaggi, il cinema, l'orrore.
Soprattutto, Noyz è stato tra i pochi a mostrarsi davvero per quello che è, senza costruirsi un personaggio, ma vivendo anche gli aspetti più controversi della sua esistenza e della sua poetica alla luce del sole. Notoriamente schivo fino a risultare quasi misterioso, su di lui si è detto tutto e il contrario di tutto: nonostante le molte voci che si rincorrono da anni, però, da amante dei fatti e della concretezza ha sempre preferito lasciar parlare la sua musica, evitando scientemente il chiacchiericcio dei social e le interviste-vetrina. Più di recente, per raccontarsi ha realizzato il documentario Dope Boys Alphabet, per la regia di Marco Proserpio, che ripercorre la sua carriera dalle origini alla genesi di Virus, un album tanto atteso quanto sospirato: molti suoi fan erano pronti a scommettere che non avrebbe mai visto la luce, e lui stesso ha confermato di avere seriamente pensato al ritiro. Il titolo è stato spiegato dal diretto interessato in un breve e distopico video-trailer pubblicato a fine 2021: “La mia musica è sempre stata una piaga per il sistema, come un virus, che nel tempo ha continuato a mutare per diventare più forte dell'organismo che ha scelto di abitare. La roba nuova in arrivo è una minaccia per chiunque la ascolti. Ma soprattutto per me”.
Virus segue di quattro anni il precedente lavoro di Noyz Narcos, Enemy (2018), ai tempi acclamato tanto da risultare l'album italiano più venduto in vinile quell'anno. Come da sua abitudine, è un disco meditato, per cui Noyz si è preso il tempo di fare scelte non scontate e a volte anche sofferte, ma senza rimpianti (ne è un esempio la decisione di tornare a pubblicare la sua musica da indipendente, supportato dalle etichette Thaurus e Believe). Con la produzione artistica di Night Skinny, autore di buona parte dei beat e suo storico collaboratore fin da quando ha fatto di Milano il suo quartier generale, Virus riunisce una rosa di nomi d'eccezione. I soci di sempre, come i membri – passati e presenti – del TruceKlan, Gemello, Metal Carter e Gast, e gli amici Coez, Gué, Luché, Rasty Kilo e Click Head; le nuove punte di diamante della scena rap italiana, come Sfera Ebbasta, Franco126, Ketama126, Speranza, Capo Plaza, Geolier; pilastri del rap americano come Raekwon (Wu-Tang Clan), Cam'Ron (Dipset) e Thirstin Howl (Lo-Life Skillionaire). A garantire sulla perfezione del sound, oltre al già citato Night Skinny, alcuni dei produttori più interessanti di ieri e di oggi, come Sine, Mace, Greg Willen e Drillionaire. Una varietà che dimostra ancora una volta la trasversalità dell'influenza di Noyz Narcos, nonché la sua grande apertura di vedute.
È evidente fin dall'intro del disco – un breve ma emblematico passaggio di testimone con due giganti di New York come Raekwon e Cam'Ron – che l'intenzione di Noyz Narcos non è semplicemente quella di confezionare un buon prodotto, ma soprattutto quella di proiettarsi verso nuovi orizzonti e nuove sfide, ricapitolando la sua storia fino a oggi e ponendo le basi per un futuro ancora più impattante. Le produzioni, beat senza tempo con suoni aggiornati alla contemporaneità, sottolineano la voglia di non creare pezzi estemporanei o usa-e-getta, ma veri e propri classici in grado di sopravvivere sulla lunga distanza. Ed è certo che di buona parte delle tracce di Virus sentiremo parlare negli anni a venire, a partire dalla title track, che fa il verso a tutti coloro che hanno imposto all'artista un ruolo da super-cattivo dei fumetti che lo rispecchia solo in minima parte: “Noyz è quel tipo di merda che ti ascolti quando sei in serata / e rompi lo specchietto tagliando la strada / Non ce frega cazzi della lista, entriamo aggratis / per i reati in cassazione abbiamo gli avvocati / mandiamo lettere d'amore solo ai carcerati / tristemente noti nei commissariati / arrivo al bar con i miei homies morigerati / appiccicati al muro come carta da parati / con i carati nei molari tutti cariati / vogliamo 27 mogli come gli emirati”. La stessa surreale esagerazione è al centro di altri pezzi come No Ratz, in cui Noyz vanta eccessi improbabili creando immagini estremamente evocative: “Sto sfilettando con un cutter questo squalo crudo, ho gente a cena”, “Grattugio l'oppio su 'sto piatto di spaghetti al tartufo”.
Sono però le tracce più intime e sentite a rivelare un Noyz Narcos inedito, disposto ad accantonare per un attimo la corazza di rapper granitico per mettersi a nudo. Vedi il caso di Cry Later, un perfetto inno trans-generazionale sul senso di passato e presente, che riesce a parlare ai giovanissimi (grazie al ritornello melodico e accattivante di Sfera Ebbasta e all'eterna coolness di Luché) ma saprà commuovere anche i fan dell'hip hop della prima ora (“Dio lodato per 'sta chance che mi ha dato al tempo”, dice Noyz citando un brano del '99 del compianto Joe Cassano, ormai entrato nella leggenda). Memorabile è anche Spine, un rarissimo caso di canzone d'amore all'interno del suo repertorio, in cui riesce a dipingere a tinte forti un legame reale, senza mai abbandonarsi a metafore sdolcinate: “Tu che m'aspetti, io che non arrivo / non c'è più tempo e non ce n'è mai stato / ho fatto tardi amo', m'hanno arrestato”. Di grande impatto anche Blister, incentrata sull'introspezione che segue i momenti bui e sul tormento dei sentimenti: “Ogni giorno è uguale all'altro, solo un po' peggio / nelle lacrime che versi ci galleggio”. Ogni rima ci regala una piccola istantanea, come nel flashback di un film.
Impossibile, per gli amanti del rap, non esaltarsi per i pezzi più smaccatamente hip hop, nel suono e nelle intenzioni. Victory Lap è un mirabile sfoggio di stile costruito su un beat epico e glorioso di Mace; Welcome Back, con Raekwon, omaggia i classici della produzione newyorkese, quelli firmati da giganti come dj Premier o RZA; Money Bagz e Foot Locker richiamano le ultime tendenze UK in materia di drill e grime; ma è soprattutto Verano Zombie pt. 3 che regala grandi emozioni ai fan della doppia acca. Il terzo capitolo della saga, diventata di culto anche grazie al video low budget ispirato ai b-movie anni '70 che Noyz e soci girarono nel 2007 all'interno del Cimitero del Verano, è una vera e propria chicca per chi lo segue da sempre. Ma anche un invito, per chi lo conoscerà solo adesso, a riscoprire la sua lunga e seminale discografia.
 
NOYZ NARCOS (Roma, 1979) è universalmente considerato uno dei maggiori esponenti di sempre della scena hip hop/hardcore italiana, a cui si è avvicinato nei primi anni ’90, prima come writer e poi come rapper. Con una carriera musicale ormai ventennale alle spalle, che lo ha visto dapprima distinguersi come membro dei collettivi TruceBoys e TruceKlan e poi come solista, è stato capace di raggiungere il successo rinnovando continuamente la propria proposta musicale, senza mai snaturarne l’estetica o l’immaginario di riferimento, apportando al genere un linguaggio, delle tematiche e delle sonorità fino ad allora sconosciute in Italia. Fin dalla pubblicazione del suo primo album solista Non dormire (2005), ha inciso dischi che sono ormai considerati dei classici del genere, tra scenari di vita quotidiana delle periferie (prima romane e poi milanesi) e un immaginario fitto di riferimenti cinematografici. Il suo precedente lavoro in studio, Enemy (2018), certificato disco di platino, si è classificato primo tra i vinili italiani più venduti di quell'anno (terzo in assoluto dopo The Dark Side Of the Moon dei Pink Floyd e Nevermind dei Nirvana).