Malattie Infiammatorie dell'Intestino, domenica ponte Curto e Fontana del Nettuno in viola

Il “Passaggio Joyce” sul Canale di Ponterosso (noto anche come Ponte Curto) e la "Fontana del Nettuno" di Piazza della Borsa saranno anche quest'anno, nella serata di domenica 19 maggio, “colorati” con la particolare luce viola che è l'emblema della Giornata mondiale dell'IBD (Infiammatory bowel deseases, ovvero delle Malattie Infiammatorie Croniche dell'Intestino) con la quale numerose associazioni in ogni Paese del mondo si propongono di sensibilizzare e informare i cittadini su una serie di patologie che sono tanto problematiche per chi ne viene colpito quanto generalmente poco note ed esteriormente non evidenti. All'insegna del motto “rendere visibile ciò che è invisibile”, in Italia è l'Associazione A.M.I.C.I. (Affetti Malattie Infiammatorie Croniche Intestino, con sede a Milano) che si è assunta il compito di condurre quest'opera di sensibilizzazione e supporto ai malati e testimoniare in vari modi forme di vicinanza e solidarietà alle persone che ne sono affette e alle loro famiglie. E ciò con varie iniziative, come appunto l'edizione 2019 di “Da Nord a Sud, anche l'Italia si illumina di viola...”, che coinvolgerà oltre 50 Comuni del nostro Paese, e tra i principali appunto Trieste. La manifestazione triestina, “non casualmente” è stata presentata in Comune, stante il pieno supporto dell'Amministrazione, espresso dall'Assessore al Volontariato che ne ha sottolineato il rilevante significato, con l'obiettivo di ricercare ogni strada per il miglioramento più ampio possibile delle condizioni di salute generali della popolazione; ricordando ancora che, su indicazione dello stesso Comune, sarà l'AcegasApsAmga a curare questa particolare illuminazione del Ponte Curto e della Fontana del Nettuno. Per l'Associazione A.M.I.C.I., il presidente regionale Raffaele Campanella ha ringraziato il Comune per l'appoggio garantito anche per questa edizione, sottolineando come Trieste sia “tra le città italiane più attente e sensibili a questo delicato tema.” “Un'attenzione – ha detto Campanella – che si è manifestata non solo con il pieno appoggio alla campagna di informazione e con l'illuminazione simbolica di due fra i più noti monumenti pubblici cittadini, ma anche con l'ulteriore e più recente incoraggiamento alla nuova iniziativa che A.M.I.C.I. intende proporre agli esercenti cittadini tramite la loro associazione (la FIPE), e cioè la possibile adozione di una sorta di “corsia preferenziale”, adeguatamente segnalata con apposite indicazioni, per un più facile utilizzo dei servizi igienici da parte di chi si trovi a doverne avere urgente bisogno.” In merito, Luciana Balestrucci, presidente della parallela Fondazione A.M.I.C.I. Italia Onlus che affianca l'Associazione, ha brevemente illustrato la natura e le caratteristiche delle  malattie infiammatorie croniche intestinali e in particolare della Malattia di Crohn e della Rettocolite Ulcerosa, patologie che colpiscono circa 6 milioni di persone in tutto il mondo - soprattutto tra i 20 e i 30 anni, ma sempre più spesso insorgenti in età pediatrica - e circa 250 mila in Italia, pari al 3 per 1000 della popolazione; non tra le più diffuse quindi, e pertanto, come detto, meno note, ma cionondimeno – esprimendosi fondamentalmente con improvvisi dolori intestinali e diarree - notevolmente invalidanti e compromettenti la normale vita lavorativa e familiare di una persona. I primi sintomi delle “MICI” - è stato spiegato - sono appunto dolore addominale, diarrea, a volte con sangue e muco, perdita di peso, ma esistono anche manifestazioni extra intestinali, che possono precedere quelle intestinali, fra cui, peculiare per l’età pediatrica, è l’arresto della crescita. Alcuni pazienti scoprono di avere una malattia infiammatoria cronica intestinale solo dopo aver consultato un reumatologo o un dermatologo, perché soffrono di dolori articolari o lesioni della pelle. Queste patologie provocano danni alla mucosa dell’apparato digerente (dalla bocca all’ano nella Malattia di Crohn, solo nel colon-retto nella colite ulcerosa) dove sono localizzate, ma possono manifestarsi anche a carico di articolazioni, occhi e pelle. Non se ne conoscono le cause e sono considerate malattie multifattoriali. L’ipotesi più accreditata è quella di una interazione fra sistema immunitario con fattori genetici, e soprattutto fattori ambientali, quali quelli legati allo stile di vita. Attualmente numerose sono le opzioni terapeutiche, fra cui i farmaci biotecnologici, che consentono non solo di tenere a bada i sintomi ma anche di ridurre l’infiammazione dell’intestino e, da non dimenticare, la chirurgia, spesso risolutiva nel caso della Colite Ulcerosa e ricorrente in caso di Malattia di Crohn complicata. La principale missione di A.M.I.C.I. - hanno rimarcato Campanella e la Balestrucci – è fare cultura e creare una maggior consapevolezza su questo problema. “Nella convinzione che il futuro per questi pazienti, oltre che per i farmaci innovativi, la standardizzazione dei percorsi e il coinvolgimento attivo del paziente nella gestione della malattia, oggi passa anche attraverso l’approccio multidisciplinare, con un team fatto di gastroenterologi, anatomopatologi, pediatri, reumatologi, chirurghi, dermatologi e altre due figure sempre più centrali: infermieri e psicologi; ma pure attraverso una maggiore generale sensibilizzazione, il che vuol dire fare rete e “creare comunità” attorno a questo tema.”