Il Teatro Verdi di Trieste riapre al pubblico con 500 spettatori e nuove assunzioni

  Il Teatro Verdi di Trieste riapre le porte al pubblico con un evento speciale, Stabat Mater di Gioachino Rossini, in programma sabato 12 giugno alle 20, concerto commemorativo delle vittime della pandemia. E con la prospettiva di 30 nuove assunzioni, alle quali si aggiungono le 24 assunzioni a tempo indeterminato già portate a termine tra il 2019 e il 2020.

 

L’appuntamento di sabato inaugurerà ufficialmente l’attività artistica 2012-2022 del teatro, ma darà il via anche a una fase di rinnovamento. “La Fondazione accoglie nuovamente il pubblico dopo mesi di attività senza spettatori - ricorda il Sovrintendente Stefano Pace - e l’emozione per tutti è grande. Ma si tratta di una riapertura a 360 gradi, che coincide con il nuovo progetto di dotazione organica approvato nei giorni scorsi dal consiglio di indirizzo presieduto dal sindaco Roberto Dipiazza, inviato al Ministero per l’approvazione definitiva, e che riguarderà l’assunzione di una trentina di persone, tra i reparti artistici e tecnico-amministrativi”. Il Sovrintendente ricorda inoltre come si tratta di “un risultato raggiunto grazie a sforzi congiunti dei lavoratori tutti e alla gestione attenta e oculata della direzione - sottolinea - che in questo momento offrirà quindi la possibilità di apertura a ulteriori professionalità. Un bel segnale - conclude Pace - per una nuova ripartenza”.

“Aspettiamo l’approvazione definitiva del Ministero ma intanto - evidenzia il sindaco Dipiazza - possiamo dire che il teatro sta vivendo una fase estremamente positiva, e si conferma una realtà virtuosa, un’eccellenza non solo per la città ma per tutta la nostra regione”.

 

Il concerto Stabat Mater del 12 giugno è stato promosso su invito, rivolto a medici infermieri, operatori sanitari, forze dell’ordine e a tutte le categorie che hanno lavorato in prima fila durante l’emergenza sanitaria dettata dal Covid-19 e che nei giorni scorsi hanno inviato le richieste di partecipazione. All’evento hanno aderito circa 500 persone, che saranno presenti nel massimo rispetto dei distanziamenti e delle misure di sicurezza anti-Covid.

Direttore del concerto è Valerio Galli, con il soprano Anastasia Bartoli, mezzosoprano Cecilia Molinari, tenore Matteo Macchioni, basso Gabriele Sagona, maestro del Coro Francesca Tosi. Orchestra e coro della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi.

 

Il Maestro Valerio Galli inizia la sua carriera nel 2007 con Tosca al Festival Puccini. Diplomato in pianoforte nel 2002 con il massimo dei voti, lode e menzione ad honorem, e in composizione nel 2008 con il massimo dei voti, dal 2003 intraprende lo studio della direzione d'orchestra con i maestri Piero Bellugi, Aldo Faldi, Donato Renzetti e Carlo Moreno Volpini. Tra gli impegni internazionali, collabora nel 2005 come assistente del M° David Kram presso Her Majesty’s Theatre di Melbourne. Il suo debutto come direttore avviene nel 2004 con Madama Butterfly al Teatro Mancinelli di Orvieto, da quel momento sono tantissime le collaborazioni avviate, in Italia e all’estero.

 

Anastasia Bartoli, dopo il diploma al Conservatorio di Verona nel 2016, interpreta Rosina ne Il barbiere di Siviglia al Teatro Ristori di Verona in un workshop col regista Pier Francesco Maestrini. Nel 2017 è scelta dal Maestro Carlo Rizzi per interpretare brani tratti da Cavalleria Rusticana alla Fondazione Calouste Gulbenkian di Lisbona. Seguono altri impegni in Italia e in altri Paesi e nel 2018 vince il Primo Premio al Concorso Voci Verdiane di Busseto. Cecilia Molinari, dopo aver studiato presso l’Accademia Rossiniana di Pesaro, nel 2015 debutta presso il Rossini Opera Festival interpretando la Marchesa Melibea ne Il viaggio a Reims, per poi ritornarvi l’anno successivo come Zaida ne Il turco in Italia. Tra le produzioni di rilevo si segnalano Adelson e Salvini (Nelly) al Teatro Pergolesi di Jesi, Il barbiere di Siviglia (Rosina) al Teatro Verdi di Trieste, Il viaggio a Reims (Melibea) al Teatro dell’Opera di Roma, e tante altre ancora. Matteo Macchioni fin da bambino studia musica. Nel 2007 consegue, con il massimo dei voti, il diploma accademico di secondo livello in pianoforte, coltivando parallelamente lo studio e la passione per il canto lirico. Nel 2010 debutta al teatro Giuseppe Verdi di Salerno da questo momento in poi seguono altri importanti debutti in teatri e festival. Gabriele Sagona studia canto con il padre Vincenzo e si perfeziona con il mezzosoprano Biancamaria Casoni. Nel 2009 debutta ne La Bohème (Colline) con l’Orchestra Rossini di Pesaro ed è l’unico basso finalista al Concorso “As.Li.Co.” per il ruolo di Colline. Inizia subito una brillante carriera nei principali teatri e città d’Italia, ma ottiene ruoli importanti anche in altre produzioni in tutto il mondo.