Associazione Esperantista Triestina, da sabato congresso “Multiculturalità e plurilinguismo oggi”

A Trieste, per sette giorni, dal 24 al 31 agosto, nelle sale del Savoia Excelsior Palace, si svolgerà il congresso internazionale “Multiculturalità e plurilinguismo oggi” curato dall'Associazione Esperantista Triestina con la coorganizzazione del Comune. Vi parteciperanno oltre 250 persone provenienti da 4 continenti e da 28 paesi diversi, tra i quali Corea del sud, Brasile, Russia, Cuba” L'evento, che gode del patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia, dei comuni di Trieste e Gorizia, della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura Venezia Giulia e del Club per l’Unesco di Udine, è stato presentato oggi, al Museo d’Arte Orientale del capoluogo giuliano dall’assessore comunale alla Cultura Giorgio Rossi con le presidenti dell’Associazione Esperantista nazionale Michela Lipari e dell’Associazione Esperantista Triestina, Edvige Ackermann. “Riunire tutte le genti in un unico linguaggio rappresenta equità ed equilibrio, considerazione per chi ti sta vicino. Un elemento fondamentale di questi tempi che può aiutare a superare conflitti e incomprensioni nella comunicazione tra i popoli. E mi auguro che lo spirito multiculturale che caratterizza da sempre la nostra città serva a lanciare un forte messaggio all’insegna della comprensione e della solidarietà fra persone di lingue diverse, unite in un percorso impegnativo ma affascinante – ha sottolineato l’assessore Rossi -. Un concetto ribadito dalla presidente Ackermann: “Trieste è stata scelta per questo congresso per la multiculturalità e il plurilinguismo di queste terre con le numerose comunità presenti. La nascita dell’Esperanto si deve all’oculista polacco Ludwik Lejzer Zamenhof che già da bambino si era scontrato con problemi di comunicazione e che scrisse, nel 1887, la prima grammatica in lingua Esperanto (il nome esperanto significa “Colui che spera”), dal titolo “L’unua libro”, nella convinzione che se tutti quanti avessero comunicato attraverso un’unica lingua, sarebbe stato più semplice capirsi”. Un ulteriore obiettivo del convegno è promuovere la città di Trieste, la sua cultura e specificità, e il variegato territorio del Friuli Venezia Giulia, anche in campo internazionale e  la cultura in generale e sul problema della comunicazione internazionale tra genti di lingua e culture diverse, ha poi spiegato Ackermann. Difficile quantificare il numero di esperantisti nel mondo, poiché molti studiano la lingua per mezzo di corsi online e non sono iscritti all’Associazione. A Trieste sono registrati una quarantina di esperantisti. I congressisti parteciperanno a conferenze sui temi della multiculturalità e del plurilinguismo, sul tema “Leonardo a 500 anni dalla morte” e su argomenti vari di cultura mondiale, potranno frequentare dei corsi per apprendere’Esperanto e due corsi intensivi  offerti alla cittadinanza, e visitare la mostra storico-filatelica su “Trieste e l’ Esperanto” presso il Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa di piazza Vittorio Veneto. Potranno, inoltre, assistere alla presentazione di libri e autori, a serate teatrali, tra le quali spicca il monologo in lingua italiana dell’attore Mario Migliucci sulle origini dell’esperanto di martedì 27 agosto, alle ore 21, al Bastione Rotondo del Castello di San Giusto, con ingresso libero e aperto a tutti gli interessati. Il pomeriggio del 25 agosto ci sarà anche l’annullo postale dedicato a questo evento. “La settimana congressuale – hanno rilevato Hackermann e Lipari - è aperta a tutti gli interessati, in particolare ai giovani, poiché promotrice di cultura, di dialogo tra le genti e pertanto di comprensione, pace e collaborazione per un mondo più giusto e solidale”. Sono previsti gli interventi dell'ex Ambasciatore della Germania Brandenburg, del Vice Ambasciatore d’Irlanda O’Riain, di un diplomatico della Slovacchia, di professori universitari europei e di giornalisti. Nel corso dell’inaugurazione, nella mattinata di domenica 25, ci sarà un video-intervento del lituano Vytenis Andriukaitis, Commissario Europeo per la salute e la sicurezza alimentare.          BREVE NOTA SULL'ASSOCIAZIONE ESPERANTISTA TRIESTINA Fondata nel 1906 con il nome di Circolo esperantista di Trieste, viene ufficializzata nel 1909. Fin dalla sua fondazione organizza corsi di lingua, gite, feste, spettacoli teatrali, ed è spesso visitato da ospiti esperantisti sia italiani che stranieri. Nel 1915. dopo la dichiarazione di guerra dell'Italia all'Austria, il Circolo esperantista di Trieste viene chiuso d'autorità e sequestrato quanto contenuto nella sede sociale. Con la fine della guerra gli esperantisti riprendono a lavorare, con l'entusiasmo di sempre. Nel 1922 e poi nel 1933 organizzano a Trieste il 7° e rispettivamente il 18° Congresso Italiano, entrambi con grande partecipazione e successo. In quel periodo, l’attività e l'importanza del Circolo sono particolarmente rilevanti: a testimonianza di ciò, la visita, nel 1930, effettuata dalla figlia dell'iniziatore dell' Esperanto, Lidia Zamenhof (la quale perirà, nel 1942, nel campo di concentramento di Treblinka all’età di 36 anni). Negli anni precedenti lo scoppio della seconda guerra mondiale, il Circolo subisce nuovamente la chiusura forzata, il blocco dell'attività ufficiale e il sequestro. Come in precedenza, gli esperantisti non si arrendono e continuano a mantenere i contatti anche con l'estero, in particolare per avere e fornire notizie di amici, conoscenti e familiari, dispersi, imprigionati, periti in quegli anni. Alla fine di quella sanguinosa guerra, che ha decimato anche le file degli esperantisti, l'attività riprende lentamente. Nella tarda estate del 1945, sotto il Governo Militare Alleato, il gruppo viene ricostituito con l’attuale nome di Associazione Esperantista Triestina,  grazie anche all’intervento di un maggiore neozelandese, esperantista, membro della commissione di accoglimento delle richieste per la ricostituzione delle associazioni. Da allora il gruppo non ha smesso di operare per la diffusione della lingua internazionale Esperanto ed i suoi valori. Attività principali dell’Associazione, senza fini di lucro ed all'insegna del volontariato, sono: l'insegnamento della lingua, serate culturali anche con proiezione di videofilm e diapositive, e presentazione di libri, la promozione di scambi con paesi di lingua e cultura diverse, l'organizzazione di conferenze, gite, seminari, convegni in loco e la partecipazione a manifestazioni analoghe in Italia ed all'estero, la collaborazione con gruppi esperantisti di paesi in via di sviluppo anche a sostegno della loro attività di insegnamento, la diffusione di una cultura di pace e di difesa dei diritti dell'uomo propria degli ideali del movimento esperantista. L'Associazione possiede inoltre una biblioteca di oltre mille volumi, sia in esperanto che in altre lingue, a disposizione dei soci e di interessati, specialmente alla linguistica.