Incontro Presidenti Italia-Slovenia, Crepaldi: «Cristiani accompagnino evento con una preghiera»
Di seguito il testo dell'omelia che l'Arcivescovo mons. Giampaolo Crepaldi ha pronunciato oggi alle ore 10.30 nella chiesa parrocchiale dei Santi Ermacora e Fortunato, patroni della Regione Friuli Venezia Giulia.
1. In questa XV domenica per annum, la Chiesa ci propone la parabola del seminatore (cf. Mt 13,1-23). Attraverso di essa Gesù ci offre un duplice insegnamento: l’uno riguardante l’azione di Dio, l’altro riguardante la risposta dell’uomo. Il primo insegnamento riguarda il Seminatore: chi è questo seminatore che semina la Parola di Dio? E’ Gesù stesso. Scrivendo ai cristiani di Tessalonica, l’apostolo Paolo dice "avendo ricevuto da noi la parola divina della predicazione, l’avete accolta non quale parola di uomini, ma, come è veramente, quale parola di Dio che opera in voi che credete" (1Tess 2,13). Il secondo insegnamento riguarda la risposta dell’uomo e prefigura quattro comportamenti differenti. Il primo: uno ascolta la Parola di Dio, ma non si sforza di capirla: è seme buttato sulla strada. Il secondo: uno appare pieno di buona volontà, ma quando giunge la tribolazione o persecuzione, se ne va e abbandona. Il terzo: uno accoglie la Parola di Dio nel profondo, ma ha il cuore già occupato da altri interessi – preoccupazione del mondo e inganno delle ricchezze - che soffocano tutto. Il quarto: alla fine, il discepolo vero, che accoglie, ascolta, comprende la Parola di Dio e porta frutto.
2. Carissimi fratelli e sorelle, i Santi Ermacora e Fortunato di cui oggi celebriamo la solenne memoria - patroni amati e venerati in questa parrocchia di Roiano - con il dono della loro vita fino al martirio ci hanno dato l'esempio di come si deve accogliere la Parola di Dio, comprenderla e farla fruttificare. Con la loro testimonianza ci richiamano una verità elementare della vita cristiana: essa è costantemente esposta alla persecuzione del mondo e al martirio. Il cristiano è colui che ha deciso di seguire Cristo come unica guida, ma questa sequela lo espone al potere di quel mondo che rifiuta di riconoscere che la luce è venuta fra le tenebre e che la luce è la divina Persona di Gesù, Dio fattosi uomo. Lo scontro fra il regno di Dio e i dominatori di questo mondo di tenebra (cf. Ef 6,12) emerge in tutta la sua chiarezza e in tutta la sua forza nei martiri. Di fronte a questo doloroso scenario dobbiamo essere consapevoli che ogni discepolo di Cristo è chiamato al martirio. Affidiamoci fiduciosi alla Madonna e invochiamo la sua materna protezione affinché la nostra vita sia sempre vissuta con, in e per Cristo, il suo amato Figlio.