Green pass, ristoratore triestino: “Vergognosa disparità di trattamento tra noi e mezzi pubblici”

“Notizia di poco fa, si al green pass per entrare in ristoranti, bar e palestre, non in Parlamento, no nei mezzi pubblici, no insegnanti, no scuole. Cosa vi abbiamo fatto male noi ristoratori per questo trattamento? Ci richiedete di pagare con regolarità le tasse nella stessa egual misura di quando potevamo lavorare a pieno regime, non come succede ormai già da molti mesi ormai. Nessuno ci ha decurtato le percentuale della tasse, nonostante le restrizioni, i meno tavoli, le forti restrizioni che stiamo subendo nel nostro lavoro. Nonostante il rincaro dei prezzi che stiamo vivendo nelle spese fisse, vedi acqua, luce e gas”. Lo ha riferito il ristoratore triestino Gabriele Cinquepami.

“Poi – conclude -  vedi che non per tutti le regole sono eguali, per entrare nei mezzi pubblici il green pass non sarà obbligatorio. Mi dovete spiegare perché ad esempio una famiglia deve esibire il green pass per mangiare in un ristorante mentre sui mezzi pubblici no. Nessuno si sta preoccupando dl decreto dell’Equitalia e sulla questione tasse da pagare d parte degli imprenditori”.