Discoteche, l'appello di un titolare: "Siamo stati dimenticati, diteci quando riaprire davvero"

Tommaso Centazzo, titolare del locale di Staranzano 'I AM Spazio Eventi' nonché ex titolare del 'Mandracchio' fino alla chiusura, ha esposto il suo pensiero riguardo la situazione critica che il suo settore sta vivendo, "nel massimo rispetto riguardo la situazione drammatica che il paese sta attraversando a causa della pandemia e delle regole conseguentemente imposte", precisa.

 

"Mi ricollego al post che ho scritto il 25 dicembre in occasione della chiusura dell’attività di discoteca, decisa IL GIORNO PRIMA DI NATALE PER IL SUCCESSIVO, da parte del Governo", avvenimento che ci racconta anche durante la sua intervista, "quel Decreto impone la chiusura fino al 31 gennaio, quindi ad oggi 17 gennaio, a meno di quindici giorni dalla data prefissata per la riapertura, un qualsiasi serio imprenditore della notte inizierebbe a CONTATTARE IL PERSONALE, tra cui: BARISTI, CAMERIERI, OFFICE, ADDETTI ALLA SICUREZZA, CONSULENTI CHE CURANO TUTTI GLI ASPETTI BUROCRATICI, ADDETTI ALLA PROMOZIONE DELLE SERATE, DJ, ARTISTI, FORNITORI ETC, e contemporaneamente inizierebbe la campagna pubblicitaria per informare il proprio amato pubblico della programmazione eventi".

 

Ma tutto questo è sempre in linea teorica finché il Governo non si pronuncerà al riguardo, anche perché "non posso organizzare decentemente una ripartenza se poi ci fanno chiudere nel giro di pochi giorni. Adesso la minima mossa sbagliata significherebbe cadere di nuovo a terra, siamo in un limbo e non è concepibile, da imprenditore non posso mettermi appena ad immaginare cosa potrebbe succedere basandomi sui dati della pandemia".

 

Nel suo post Centazzo continua: "Adesso cosa dobbiamo fare: ci fate aprire? Ci tenete chiusi? Quando ce lo comunicate, settimana prima, il giorno prima?

Il mio augurio fatto a Natale, in cui auspicavo per tutti di “NON SENTIRSI MAI TRATTATI CON TANTO DISPREZZO E LEGGEREZZA DA CHI DECIDE PER NOI”, lo ripeto nuovamente oggi, con grande rammarico, rendendomi conto che non è cambiato niente".

 

Infine, l'ex titolare del 'Mandracchio' riconosce che "questo comportamento non è rispettoso verso il nostro settore lavorativo, che viene lasciato ai margini ormai da due anni, dimenticato e messo da parte. Non è questione di divertimento nelle discoteche, è questione di permettere alle persone di svolgere il loro lavoro, e attualmente la situazione è drammatica", conclude.