Digitale terrestre slitta al 2022, prorogato il nuovo standard televisivo

Era prevista dal 1 settembre, la rivoluzione del digitale terrestre, ma dovrà aspettare qualche altro mese. È stata prorogata al 2022 la data per il passaggio al nuovo standard televisivo Mpeg-4 al posto dell'attuale Mpeg-2. Di conseguenza, slitta anche l'inizio delle trasmissioni in Dvb-T2, previsto per metà 2022 e riprogrammato all'inizio del 2023. In questo modo gli italiani avranno ben sei mesi di tempo in più per sostituire il vecchio televisore con uno di nuova generazione. La "roadmap" stilata nel 2019 è stata ridiscussa in un incontro al Mise a cui erano presenti il ministro Giorgietti, la sottosegretaria Ascani e le associazioni di rappresentanza del mondo della televisione. E dal Mise nessun obbligo, solo un incentivo che spinga le famiglie all'acquisto di un nuovo televisore adeguato allo standard Dvb-T2, stanziando un bonus di 100 euro usufruibile da tutti a prescindere dal reddito. Nessuno slittamento invece per quanto riguarda l'abbandono delle frequenze in banda 700, che finiranno in mano alle telecomunicazioni. La data stabilita è quella del primo luglio 2022, quando le società di tlc potranno servirsene per veicolare la tecnologia 5G. La Sardegna sarà la prima regione a sperimentare la nuova banda, che lascerà la vecchia frequenza a partire dalla fine dell'anno, anche per evitare interferenze con la vicina Francia. A gennaio 2022 sarà la volta di gran parte del Nord Italia, per finire a giugno 2022 con le Regioni che si affacciano sul Tirreno.