Inseguimento transfrontaliero dopo aver forzato il posto di blocco: LA VICENDA COMPLETA

Poco dopo le 15 di sabato scorso una pattuglia dei Nis (Nucleo interventi Speciali) della Polizia Locale, mentre era impegnata in un servizio di pattugliamento del territorio lungo la SS202 (ex GVT) in direzione del Molo VII, veniva sorpassata ad alta velocità da un'autovettura Peugeot 206 con targa slovena. A breve distanza la Peugeot era seguita da una seconda autovettura i cui occupanti, dopo aver affiancato il veicolo della Polizia Locale, riuscivano a qualificarsi come agenti della Polizia Slovena richiedendo l'intervento degli operatori per il fermo della Peugeot. Dopo un breve inseguimento a velocità elevata gli operatori dei Nis, dapprima affiancavano il veicolo fuggitivo e, quindi, garantendo in ogni caso la sicurezza di tutte le autovetture che circolavano in quel momento sul raccordo autostradale, stante la velocità particolarmente elevata, costringevano il veicolo a deviare e imboccare la rampa di uscita con direzione la via Baiamonti e, prima della fine della stessa rampa, riuscivano ad arrestarne la marcia a margine della carreggiata. Gli agenti della Polizia Slovena che, nel frattempo avevano raggiunto i colleghi della Polizia Locale, riferivano che il mezzo risultava rubato e che i due uomini a bordo della Peugeot, precedentemente avevano forzato un posto di controllo in territorio sloveno, da cui l'inseguimento in territorio italiano. Gli inviti a scendere dal mezzo fatti ai due occupanti, due cittadini algerini, incontravano resistenza da parte degli stessi ragion per cui venivano, non senza difficoltà, bloccati. Come prevede l'accordo bilaterale sul posto arrivava immediatamente dopo una pattuglia della Polizia di Frontiera italiana, preventivamente allertata dagli agenti sloveni, seguita da ulteriori autopattuglie della Polizia di Stato accorse in ausilio. I due occupanti venivano quindi accompagnati presso la caserma della Polizia Locale in via Revoltella 35 dove, una volta redatti gli atti relativi per il deferimento all'Autorità Giudiziaria, si provvedeva alla loro riammissione in Slovenia ove gli stessi venivano presi in consegna dalle autorità slovene. I due uomini, per che concerne i fatti accertati sul nostro territorio, venivano denunciati entrambi per i reati di cui all'art. 10 del Decreto Legislativo 286/98 (Normativa sugli stranieri) e 337 del Codice Penale (resistenza a pubblico ufficiale), per uno di essi, inoltre vi era il deferimento per la violazione dell'art. 699 del Codice Penale per il porto abusivo di un coltello a serramanico. Il veicolo e la refurtiva rinvenuta a bordo del mezzo (un computer portatile e due telefoni cellulari) veniva riconsegnata ai legittimi proprietari, cittadini sloveni che ne avevano subito il furto in Slovenia.