Pordenone: in casa con 1200 dosi di droga, una paletta ed un lampeggiante blu della polizia

I Carabinieri dell’aliquota radiomobile nel pomeriggio di ieri hanno arrestato per “coltivazione e detenzione finalizzata alla cessione illecita di sostanze stupefacenti e possesso di segni distintivi contraffatti” (art. 73/1 dpr 309/90 e 497 ter c.p. ) Raffin Cristiano, 37enne di Cordenons (Pn), celibe,  operaio. “Monitorato” da tempo dai carabinieri di Sacile che già in precedenza lo avevano “pizzicato” con stupefacenti in località del comune di Pasiano,  il 37enne ieri mattina è stato sottoposto a perquisizione personale e domiciliare delegata dal p.m. dr. Federico Baldo della Procura della Repubblica presso il tribunale di Pordenone. Fermato a bordo della propria fiat 500 veniva accompagnato al suo domicilio di Cordenons (pn) via Trevisit dove, grazie all’infallibile fiuto del cane “Corina” del nucleo carabinieri cinofili di Torreglia (Pd), all’interno di un armadio veniva individuato un doppio fondo artigianale ove erano occultati numerosi sacchetti pieni di marjuana. Rinvenuta anche una serra completa di luci con relativi timer, sistema di irrigazione automatico,  ventole  per ricircolo aria ed una piccola camera munita di lampada e umidificatore con otto vasi con argilla espansa idonei alla coltivazione di 8 germogli di marijuana. In un barattolo in vetro presente ulteriore marjuana e numerosi pezzi di hashish. a completare il “kit del coltivatore/spacciatore” un bilancino di precisione, decine di bustine in plastica di varie misure Per il confezionamento delle dosi; sottoposti a sequestro anche due telefoni cellulari. complessivamente sono stati sequestrati oltre 355 grammi di marijuana e 12 grammi di hashish che sottoposti ad analisi presso il laboratorio del Comando Provinciale Carabinieri di Pordenone, emergeva la possibilità di ricavarne oltre 1200  dosi ( per un valore di mercato di circa 8/10.000 euro). Nella disponibilità del giovane veniva rinvenuta anche una paletta con effige “ministero dell’interno – polizia stradale” ed un lampeggiante di colore blu di cui non precisava la provenienza. difeso dall’avvocato Durat Francesco del foro di Pordenone, l’arrestato veniva condotto presso il suo domicilio in regime di arresti domiciliari come disposto dal 9sostituto procuratore della repubblica.