Imparare a mangiare sano, torna il progetto Slow Food nelle scuole triestine

Riparte per un nuovo biennio la collaborazione tra l’Assessorato alla scuola educazione università e ricerca decentramento del Comune di Trieste e Slow Food condotta Trieste, per promuovere nelle scuole triestine l’educazione alimentare e la cultura del cibo buono, pulito, giusto e sano per tutti. Quarantaquattro scuole e istituzioni educative triestine, in particolare scuole dell’infanzia e primarie, ha rilevato l'assessore Angela Brandi, hanno aderito al progetto Orto in Condotta - al centro del nuovo protocollo - per dedicarsi insieme a bambini e ragazzi alle tematiche alimentari, con un approccio multidisciplinare ed esperienziale incentrato sulla coltivazione di un orto a scuola e sul lavoro didattico in classe. Impostato l’orto con il supporto tecnico di Slow Food, il progetto coinvolge le scuole in un percorso a tutto tondo sul cibo e l’educazione alimentare, attraverso proposte didattiche molteplici e una formazione mirata, a cura di Slow Food, rivolta agli oltre 75 insegnanti che hanno aderito con le loro classi all’iniziativa. Nel primo anno scolastico (a. s. 2019-20) la formazione con gli insegnanti sarà dedicata in modo specifico alla progettazione didattica per fascia d’età, per sviluppare tutte le potenzialità di un progetto dai molteplici spunti e approcci. Si è iniziato il giorno di San Martino, l’11 novembre, giornata che tradizionalmente corrisponde alla messa a riposo dell’orto, con la Festa nazionale di Orto in Condotta, celebrata con un kit ricco di proposte di attività da svolgersi in classe e approfondimenti per insegnanti e allievi dedicati alla crisi climatica e a come le scelte alimentari siano ad essa collegate: 70 classi triestine, insieme ad altre di tutta Italia per un totale di oltre 25.000 bambini coinvolti, si metteranno alla prova sulle buone pratiche da mettere in atto giorno per giorno. Grazie alle istruzioni operative elaborate dall’Asuits per la realtà specifica degli orti scolastici, conclude l'assessore, ciò che viene coltivato a scuola, senza uso di sostanze nocive, può essere mangiato in mensa o usato per laboratori didattici in classe: si chiude così il cerchio di un percorso completo di educazione alimentare dei bambini, che parte dalla coltivazione (con i suoi tempi, le difficoltà, le stagioni, la necessità di prendersi cura dell’orto, affrontando successi e insuccessi) e arriva fino all’assaggio, sviluppando le capacità sensoriali e gustative, la curiosità e il senso critico.