Giovanni Arvedi lascia Trieste con una lettera di addio

Giovanni Arvedi, imprenditore dell’acciaio fra i più solidi al mondo, si congeda da Trieste con una lettera colma di amarezza. La città e le istituzioni non hanno compreso, né apprezzato l’enorme sforzo compiuto per bonificare un sito da decenni inquinato. “Per un cristiano inquinare è un crimine, restituisco al Paese e alla città uno stabilimento totalmente risanato”. Il Presidente di Acciaieria Arvedi augura allo stabilimento di Servola “Ogni bene”.  In allegato la lettera: