Giorno del ricordo 2018, da Basovizza monito a mai più far scendere nell'oblio i terribili drammi umani di quegli anni.

In un clima decisamente gelido, dove i ripetuti momenti di riflessione e di silenzio quasi totale della Cerimonia solenne erano interrotti solo dal lamento della Bora tra gli alberi, si è tenuta stamane alla Foiba di Basovizza, sul Carso Triestino, l'annuale commemorazione delle vittime degli eccidi compiuti nelle regioni dell'Adriatico orientale – dalla Dalmazia, all'Istria, al Goriziano - negli anni a cavallo del secondo dopoguerra.

E' stato, questo di oggi, l'evento centrale del più ampio programma di manifestazioni e iniziative, culturali e di approfondimento, organizzato dal Comune di Trieste e dal Comitato per i Martiri delle Foibe in occasione del Giorno del Ricordo 2018, ricorrenza istituita nel 2004 con apposita legge dello Stato per ricordare appunto – dopo molti anni di quasi completo silenzio - le vittime delle foibe, l'esodo giuliano-dalmata e le drammatiche vicende che hanno interessato le terre già italiane (fino al Trattato di Pace del 10 febbraio 1947) del “confine orientale”.

La cerimonia, che si è svolta alla presenza delle massime Autorità civili e militari, di un picchetto del Reggimento “Piemonte Cavalleria 2°” per la resa degli onori, delle Associazioni d'Arma, dei sodalizi patriottici e delle rappresentanze del mondo dell'Esodo, ha preso avvio, dopo l'ingresso dei Gonfaloni di Trieste e di Muggia, della Regione e di altri Comuni, con l'Alzabandiera cui sono seguite la deposizione di Corone commemorative, la Santa Messa di suffragio celebrata dall'Arcivescovo di Trieste S.E. Mons. Giampaolo Crepaldi e la lettura della Preghiera per gli Infoibati (composta da mons. Antonio Santin, Vescovo di Trieste e Capodistria negli “anni difficili”) da parte di uno studente delle scuole giunte a Trieste per l'occasione, mentre altri studenti hanno letto subito dopo alcune poesie in tema (“Basovizza”, “Borovnica”, “Terra rossa”, “Foibe”).

In proposito va osservato come quest'anno, oltre alla particolarmente numerosa rappresentanza degli Alpini dell'ANA, intervenuti con ben 800 “penne nere” di 23 Sezioni (e 153 Gruppi) di tutta Italia assieme al Presidente e al Labaro Nazionale dell'Associazione, anche la presenza dei giovani sia stata decisamente rilevante e significativamente superiore a quella delle edizioni precedenti, e ciò in particolare grazie a un progetto di “trasmissione della memoria” di questi eventi rivolto alle generazioni più recenti (denominato “Le tracce del Ricordo”), ideato dal Comune e dalla Lega Nazionale di Trieste. Progetto al quale hanno aderito varie scuole di Sacile, Brugnera, Pordenone, Seriate (Bergamo), Modena, Lecce, Luino e Bagnoli Irpino (Avellino), per un totale di circa 500  studenti, tutti presenti oggi alla cerimonia di Basovizza con i loro docenti e dirigenti scolastici. E già nel pomeriggio di ieri (venerdì 9), alcune di queste classi, delle scuole superiori “Maiorana” di Seriate, “Corni” di Modena e “Galasso” di Lecce, erano state ricevute in Municipio dal Sindaco, dal Presidente del Consiglio Comunale e dall'Assessore comunale all'Educazione.

Verso il termine della commemorazione di Basovizza ha preso quindi la parola, come da programma, il Sindaco di Trieste. Con un forte intervento, il “primo cittadino” ha innanzitutto stigmatizzato i troppi anni di silenzio colpevole dei diversi Governi italiani sulle tragiche vicende di quegli anni, che colpirono duramente, con il martirio delle Foibe e l'Esodo dalle terre adriatiche, una parte non irrilevante del nostro popolo. Da appena 14 anni, con l'istituzione il 30 marzo 2004 del Giorno del Ricordo, l'Italia ha cominciato a prendere atto e piena coscienza di quanto accaduto in queste terre tra il 1943 e il 1947. Ovvero delle molteplici violenze compiute – ha rimarcato il Sindaco - da parte dei partigiani comunisti di Tito: un dramma nel quale anche i comunisti italiani svolsero un ruolo non marginale; e una realtà che per oltre sessant’anni è stata volutamente dimenticata, nascosta, misconosciuta.

Nel suo intervento il Sindaco ha ricordato anche alcune tragiche testimonianze e descrizioni di quegli orrori, citando le parole di Giuseppe Comand di 97 anni, insignito lo scorso 15 gennaio dell'onorificenza di Commendatore al merito della Repubblica quale vigile del fuoco ultimo testimone oculare del recupero dei corpi degli italiani infoibati; o quelle del diario di Mafalda Codan, arrestata a Trieste nel 1945; e poi rievocando il martirio della giovane Norma Cossetto di Visinada d'Istria violentata e infoibata nel settembre 1943, o la strage sulla spiaggia di Vergarolla, a Pola, nel 1946; e ancora il martirio di don Bonifacio, sempre nel 1946, e l'aggressione al Vescovo mons. Santin nel 1947; fino all'Esodo di 350 mila italiani di Istria, Fiume e Dalmazia costretti ad abbandonare i propri beni e le proprie terre per diventare esuli nel mondo.

Per concludere che il Giorno del Ricordo non dovrà mai ritornare nell’oblio o diventare un’immagine sbiadita di quanto accaduto. Poichè solo dal ricordo di quei drammatici eventi possiamo imparare e ritrovare la giustizia e l’amore per percorrere le vie della pace già allora indicate dallo stesso Monsignor Santin.  E noi tutti, insieme alle future generazioni, abbiamo il dovere e il compito di custodire e dare sempre voce a questi drammatici fatti, affinchè il ricordo non torni più nell’oscurità di un silenzio colpevole. Da cui la richiesta “finale” ai presenti alla cerimonia e al popolo italiano tutto di ricordare sempre al mondo il valore di questi martiri, dei nostri esuli e di quanto accaduto al “confine orientale”, affinchè alla storia non sia più concesso di smarrire “l’altra metà della memoria”.

Il saluto del Vicepresidente del Comitato per i Martiri delle Foibe Diego Guerin (essendo impossibilitato a intervenire per un'indisposizione il presidente Paolo Sardos Albertini, n.d.r.) ha concluso la cerimonia.

Va ricordato che in precedenza, quest'anno anticipatamente rispetto a Basovizza, si era tenuta anche la collegata e più breve cerimonia alla Foiba di Monrupino, anche qui alla presenza delle Autorità e con la deposizione di corone commemorative. Mentre ieri (venerdì) aveva avuto luogo la deposizione di corone in memoria di questi avvenimenti in alcuni siti cittadini, e cioè al Monumento all’Esodo in piazza Libertà e al Monumento ai Caduti sul Colle di San Giusto.

Le vicende e le tematiche legate al Giorno del Ricordo saranno anche nei prossimi giorni, oggetto di rievocazioni e approfondimenti con una nutrita serie di appuntamenti, conferenze e visite guidate.

Il prossimo in calendario sarà, già domani, domenica 11 febbraio, l'apertura straordinaria del Museo di Carattere Nazionale CRP di Padriciano, ovvero dell'ex Campo Profughi (con orario 10–12 e 14–16, a cura dell’Unione degli Istriani – Libera Provincia dell’Istria in Esilio – analoghe aperture straordinarie avranno luogo il 17, 18, 24 e 25 febbraio);

quindi, lunedì 12 febbraio, alle ore 17.30, all'Associazione delle Comunità Istriane, in via Belpoggio 29/1, il “Concerto del Ricordo”, a cura del Coro dell’Associazione diretto dallo stesso Presidente del sodalizio, maestro David Di Paoli Paulovich;

sempre lunedì 12, e poi anche il 13, 14, 15 e 16 febbraio, avrà luogo una serie di aperture straordinarie del Magazzino 18 in Porto Vecchio (visite su prenotazione, alle ore 10, 10.45, 11.30 o 12.15, contattando l’IRCI allo 040-63.91.88 o scrivendo a:  irci@iol.it);

giovedì 15 febbraio, alle ore 18, alla sede dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, via Milano 22, presentazione del libro di Christian Jennings Flashpoint Trieste. La prima battaglia della Guerra Fredda”,  a cura di Lorenzo Salimbeni;

venerdì 16 febbraio, alle ore 16.30, a Palazzo Tonello, via Silvio Pellico 2, Cerimonia di conferimento del Premio “Histria Terra” 2018, a cura dell’Unione degli Istriani.

E altri incontri ancora fino a quello conclusivo di sabato 3 marzo al Magazzino 26 del Porto Vecchio (alle ore 18, su “Voci dalla foiba. Musica e poesia per non dimenticare”).