Giorno del ricordo, ricco programma di eventi: domenica cerimonia alla Foiba di Basovizza

Si svolgerà domenica mattina 10 febbraio, con inizio alle ore 10.30, l'annuale Cerimonia solenne alla Foiba di Basovizza, sul Carso Triestino, evento centrale di un ampio programma di manifestazioni e iniziative, culturali e di approfondimento, organizzato dal Comune di Trieste e dal Comitato per i Martiri delle Foibe in occasione del Giorno del Ricordo, ricorrenza fissata appunto al 10 Febbraio (data in cui, nel 1947, fu firmato il Trattato di Pace di Parigi che, tra l'altro, assegnava alla Jugoslavia l'Istria, il Quarnaro e gran parte della Venezia Giulia) e istituita nel 2004 con apposita legge dello Stato (L. 30 marzo 2004, n. 92) per ricordare le vittime delle foibe, l'esodo giuliano-dalmata e le drammatiche vicende del confine orientale negli anni a cavallo del secondo dopoguerra.

I contenuti e principali aspetti di questa edizione 2019 del Giorno del Ricordo, che sarà contrassegnata domenica a Basovizza – come è stato precisato nell'odierna conferenza stampa di presentazione - dalla presenza di importanti esponenti del Governo, della politica nazionale e delle istituzioni europee, tra i quali il Ministro dell'Interno Matteo Salvini e il Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, sono stati illustrati stamane dall'Assessore comunale Angela Brandi, dal presidente del Comitato per i Martiri delle Foibe Paolo Sardos Albertini e dai rappresentanti delle associazioni e sodalizi curatori delle numerose iniziative collaterali collegate alla celebrazione principale, presenti anche la direttrice del Servizio Musei e Biblioteche del Comune Laura Carlini Fanfogna e il supervisore dell'intero calendario delle manifestazioni per il Comune Maurizio Lorber.

Ha introdotto l'Assessore Brandi, portando innanzitutto il saluto del Sindaco Dipiazza – che terrà domenica a Basovizza il discorso ufficiale - e dell'Assessore alla Cultura Giorgio Rossi (attualmente impossibilitato a presenziare per motivi di salute), e sottolineando poi l'estrema importanza del Giorno del Ricordo e della legge che lo istituì, “poichè finalmente oggi, a ormai 15 anni dalla sua approvazione, possiamo alfine riscontrare come, grazie a questo provvedimento e alle tante iniziative che ne sono derivate, i drammi di queste nostre terre non sono più solo un ricordo privato dei pochi esuli sopravvissuti e dei loro familiari ma un patrimonio di conoscenza per un ben più ampio numero di persone, via via sempre più noto, nell'intero Paese”. E ciò nonostante – ha stigmatizzato – la diffusione di alcune tesi negazioniste sostenute da alcuni che ha definito “sedicenti storici”.

“Un patrimonio storico e ideale – ha detto ancora la Brandirispetto al quale Trieste si pone e rimane come la “città simbolo” di tutta un'intera complessa e tormentata vicenda, con i ricordi da conservare e con le esperienze e testimonianze da tramandare. E ciò in particolare verso i nostri giovani, verso tutti i giovani italiani, ai quali è doveroso trasmettere il senso dell'immane tragedia che questa parte d'Italia ha vissuto con le Foibe e con l'Esodo dall'Adriatico orientale”.

Anche in questo senso – ha rimarcato la Brandi, anche nella sua qualità di assessore all'Educazione – anche quest'anno la presenza dei giovani alla Cerimonia di Basovizza sarà numerosa e significativa, ancora una volta grazie al progetto di “trasmissione della memoria” di questi eventi rivolto alle generazioni più recenti e denominato “Le tracce del Ricordo”, ideato dallo stesso Comune e dalla Lega Nazionale di Trieste. Progetto al quale hanno aderito scuole di ben sette città italiane da fuori Regione (da Mazzarino-Caltanissetta a Como, Orvieto, Brescia, Verona, Pisa, Lecce) oltre alle “corregionali”  Udine, Sacile-Brugnera e Spilimbergo e alle triestine “Petrarca”, “De Marchesetti” e “Ivo Gruden” di lingua slovena. Il tutto con la presenza di centinaia di studenti che assisteranno alla cerimonia con i loro docenti e dirigenti scolastici.

Infine l'Assessore Brandi ha voluto evidenziare l'alta qualità delle numerose iniziative collaterali inserite nel nutrito programma di quest'anno.

Particolarmente significativo è stato quindi l'intervento del presidente del Comitato per i Martiri delle Foibe e della Lega Nazionale Paolo Sardos Albertini che, proprio replicando alle tesi “negazioniste” secondo le quali le violenze da parte jugoslava potrebbero al massimo venir considerate come una risposta al fascismo italiano, ha sottolineato come “le vittime del titoismo, gettate nelle foibe e in altri siti del territorio dell'ex Jugoslavia, non furono in effetti solo italiane ma, e in gran numero, anche slovene (fino a 150 mila) e croate (800 mila), a testimoniare che in realtà si trattò di un più ampio progetto di trasformazione dell'intera società, in chiave comunista, attraverso una vasta repressione ed eliminazione di tutti i dissidenti e refrattari, di qualunque livello sociale e nazionalità.”

Anche per questo Sardos Albertini ha definito “Basovizza, fulcro del 10 Febbraio, simbolo di tutti gli infoibati, anche in tutti gli altri siti, e di tutte le nazionalità, ponendosi in tal senso come il memoriale di una vicenda sì locale e nazionale ma anche, più ampiamente, europea”.

Sono seguiti gli interventi dei rappresentanti delle altre associazioni partecipanti, illustrando ognuno le specificità del proprio contributo al complessivo programma. Tra questi Massimiliano Lacota dell'Unione degli Istriani (che ha ringraziato il Comune e gli esponenti delle massime istituzioni che presenzieranno domenica a Basovizza, stigmatizzando quindi anche lui l'opera degli “storici revisionisti”), il vicepresidente dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Silvio Rovatti (che ha chiesto l'apertura di una nuova inchiesta sulla strage di Vergarolla), il presidente dell'IRCI Franco Degrassi, l'on. Renzo de' Vidovich per ricordare le numerose iniziative proposte dalle associazioni dei Dalmati (in particolare sulle vicende accadute a Zara, ancora oggetto di vari occultamenti), Eugenio Ambrosi “vice” dell'Associazione Giuliani nel Mondo che ha illustrato gli appuntamenti organizzati dall'Associazione in quattro continenti, presso le comunità dell'esodo giuliano-dalmata (in tal senso, il presidente dell'AGM Dario Locchi terrà a Johannesburg, in Sudafrica, una conferenza pubblica, preceduta da una cerimonia commemorativa).

Numerosa a Basovizza – è stato annunciato - sarà anche la rappresentanza degli Alpini dell'ANA con la presenza di ben 700 “penne nere” di tutta Italia.

Sono state infine puntualizzate alcune ultime precisazioni e integrazioni sul programma delle iniziative collaterali, rispetto al programma già annunciato (e qui allegato nella sua versione originaria). In particolare, il convegno su “Il ruolo del giornalismo italiano nella diffusione della memoria dell'Esodo giuliano dalmata”, con la partecipazione straordinaria di Vittorio Feltri e Marcello Veneziani, promosso dall'Unione degli Istriani, avrà luogo martedì 26 febbraio (anziché venerdì 22), sempre nella sede della Regione, in piazza dell'Unità, alle ore 16.30.  Sempre a cura dell'Unione degli Istriani, un altro appuntamento si è aggiunto lunedì 4 marzo, con la conferenza su “La ratifica del Trattato di Osimo e l'ambiguità dell'associazionismo giuliano-dalmata”, alle ore 16.30, nella sede di via Silvio Pellico. Ancora, a cura del Comitato 10 Febbraio, già questo sabato 9 febbraio, ma a Roma, nella sede dell'Agenzia ADN Kronos (piazza Mastai 9), avrà luogo un convegno su “Giorno del Ricordo, tra conquiste e negazionismi”).

Anche quest'anno, prima della  cerimonia di Basovizza, si terrà alle ore 9.30, la collegata e più breve cerimonia alla Foiba di Monrupino, con la deposizione di corone commemorative.

Va ancora ricordato che la Lega Nazionale ha curato, in collaborazione con la Trieste Trasporti, la messa a disposizione di autobus gratuiti per i cittadini che volessero presenziare alla solenne cerimonia di domenica a Basovizza, con partenza alle ore 9.30 da piazza Oberdan (lato Consiglio Regionale) dove ritorneranno a fine cerimonia.