Giornata della Memoria, "Shoah: dalla memoria alla vita": mercoledì incontro per gli studenti

Continuano le iniziative previste, in occasione della Giornata della Memoria, dal progetto “ Shoah: dalla memoria alla vita. Viaggio a Terezin, la città delle false speranze" promosso dall'Assessorato all'Educazione, Scuola, Università e Ricerca del Comune di Trieste, con l'organizzazione dell'Associazione Musica libera e la collaborazione della Comunità Ebraica di Trieste, riservato agli studenti maggiorenni delle scuole superiori.

La formazione propedeutica al viaggio è strutturata mediante un ciclo di appuntamenti pomeridiani  ed è partita a dicembre con una conferenza-concerto aperta a tutti gli studenti delle scuole superiori che ha visto la partecipazione dell’Orchestra Abimà, con un'introduzione sulla musica concentrazionaria a cura del maestro Davide Casali, e la testimonianza di Daniela Massarani, nipote di Renzo Massarani, compositore ebreo mantovano.

Mercoledì 17 gennaionel Tempio Israelitico, si terrà un altro incontro di approfondimento a cura di Mauro Tabor, assessore alla cultura della Comunità Ebraica di Trieste, sulla vita della Comunità Ebraica di Trieste nel periodo delle leggi razziali e delle deportazioni.

Il viaggio a Terezin – Praga verrà effettuato a fine marzo e prevede 3 giornate di visita del ghetto di  Terezin e della Praga ebraica.  Il costo a carico delle famiglie, grazie al finanziamento del Comune di Trieste, è di euro 100 comprensivi di viaggio, pernottamenti, ingressi e visite guidate, e di una cena Kosher presso il ristorante ebraico a Praga.

La scelta di Terezin, vicino a Praga, è legata alla particolare natura di questo campo-ghetto, meno conosciuto rispetto ad altre mete di viaggi centrati sulla memoria della Shoah. Terezin era “lo specchietto per le allodole” creato dal Terzo Reich per ingannare il mondo. Lo scopo era quello di far visitare alla Croce Rossa Internazionale un campo di concentramento che “dimostrasse” le buone condizioni di vita degli ebrei ivi confinati. Raggiunto l'obiettivo, anche gli internati di Terezin sono stati deportati ad Auschwitz. Terezin era inoltre il “ghetto della musica e dell’arte”: si suonava, si componeva, si recitava e si cantava proprio quelle musiche che erano vietate dai tedeschi.

Il progetto prevede infine la realizzazione di documentazione testuale, video e fotografica e alcuni incontri nei quali, al rientro dal viaggio, gli studenti racconteranno la loro esperienza ai compagni e alla cittadinanza.