Famiglia con tre figli vive in campeggio: appello all'Ater per un alloggio

«Noi siamo qua dal 20 maggio, giorno nel quale abbiamo avuto uno sfratto per morosità incolpevole. Siamo arrivati qua (Campeggio del Lazzaretto - Muggia) in fetta ed in furia, abbiamo comprato una roulotte, tutte le cose che ci servivano ed abbiamo montato tutto» . E' quanto dichiarati dalla signora Morena Cergol Movio nel corso di un servizio del tg di Telequattro a firma del giornalista Bernardo Gulotta. «Tre figli da mantenere e da mandare a scuola - riferisce il giornalista nel corso del servizio  - Morena vive qui in campeggio ormai da 3 mesi. Si è arrangiata come ha potuto con il marito per non rimanere in mezzo alla strada e sistemarsi sotto le tende di una piazzola, la stessa che per dovrà liberare entro fine mese per la chiusura del campeggio». «Abbiamo dovuto arrangiarci come potevamo - continua la signora Morena - ma il 30 settembre questo campeggio chiude e noi non abbiamo assolutamente un posto dove andare». Dopo lo sfratto la famiglia ha fatto regolare domanda all'Ater per trovare una soluzione cui però ha incontrato qualche difficoltà, riferisce il giornalista. «La domanda l'ha fatta mio marito in  quanto, residente a San Dorligo della Valle e lavorando a Trieste. aveva maggiori possibilità, provando ad entrare nelle graduatorie di entrambi i Comuni - riferisce la donna.  Dopo averla fatta, ci troviamo quinti in graduatoria con 134 punti a San Dorligo della Valle con però 0 appartamenti disponibili mentre nel Comune di Trieste 10 punti e 1592esimi, una cosa assurda in quanto siamo marito e moglie, abbiamo 3 figli, facciamo parte dello stesso nucleo familiare da 12 anni. Per cui non riesco a capire questa differenza di punti nei due Comuni. Il direttore dell'Ater mi risponde perchè  a me è stato riconosciuto lo sfratto incolpevole perchè il contratto di affitto a Mattonaia era a nome mio, mentre a mio marito no. Allora io mi chiedo: sono quinta  a San Dorligo della Valle, non ci sono appartamenti liberi, allora almeno dammelo da un'altra parte, visto dove ci troviamo a tutt'oggi». Non solo Ater, infatti il nucleo familiare si è mosso attraverso altri canali come la Fondazione Caccia Burlo che però non ha fornito loro la soluzione adatta-  continua il giornalista di TeleQuattro , la solidarietà di chi ha offerto loro una stanza, ma soluzione complicata per sistemare 5 persone e il mercato privato dove però la richiesta iniziale di denaro è troppo elevata. «La maggior parte degli affittuari  - continua la signora Morena - chiedono la caparra di tre mesi anticipati, il mese corrente per non parlare se di mezzo si cono anche le agenzie, con ulteriori costi iniziali». Nell'attesa che qualcosa si muova, a breve iniziano le scuole e il meteo sarà sempre meno estivo. Morena chiede urgentemente un incontro con Regione e Ater per risolvere quanto prima questa situazione. «Non voglio passare davanti a nessuno nella graduatorie - conclude Morena - e non voglio rubare la casa a nessuno ma penso che anche noi abbiamo il diritto di avere un tetto sopra la testa».