Enti locali, Roberti: «Nuovo ente intermedio condiviso con sindaci»

Nessuna obbligatorietà per i Comuni ad aderire alle Unioni territoriali intercomunali, eliminazione delle penalizzazioni per i Comuni che non vi partecipano e avvio di una fase di ascolto con i sindaci per giungere alla definizione di un nuovo ente intermedio. È questa la linea tracciata dall'assessore alle Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, in materia di revisione della normativa che ha introdotto le Uti e ridisegnato l'assetto degli enti locali.

"Nelle prossime sedute di giunta porteremo un primo provvedimento per eliminare l'obbligatorietà dell'adesione alle Uti e le penalizzazioni ai Comuni che non vi aderiscono", ha affermato oggi Roberti, aggiungendo che "ci servirà più tempo per concordare successivamente con sindaci e amministrazioni locali un nuovo ente intermedio tra Regione e Comune che sostituisca le Uti ed elimini le criticità che hanno prodotto".

"Un processo che deve partire dal basso, ha confermato Roberti, che ha sottolineato inoltre "la necessità di avviare subito una fase di ascolto, poiché il dramma su cui ci troviamo a ragionare oggi è una mappa della Regione in cui convivono Comuni che hanno aderito alle Uti con altri che non vi hanno aderito e altri ancora che stanno per fuoriuscire; questo perché c'è stata poca condivisione, si è voluto arrivare ad un risultato a tutti i costi, forzando la mano". Roberti guarda soprattutto ai sindaci, "coloro che non hanno visto accolta alcuna loro richiesta di modifica ma hanno subito i disagi provocati dalla riforma, mentre i cittadini andavano a bussare alla porta dei loro Comuni se i servizi non funzionavano".

L'assessore ha annunciato che nei prossimi giorni inizierà anche una serie di incontri con i primi cittadini di molti piccoli Comuni della regione che hanno evidenziato forti difficoltà economiche.