Emergenza Freddo: Comune, Caritas, Comunità Di San Martino al Campo a sostegno dei più deboli

Il Comune di Trieste rinnova anche per l'entrante inverno 2018 - 2019 il proprio impegno a favore delle persone senza dimora con il nuovo Piano Emergenza Freddo, che partirà il 1 dicembre per concludersi il 31 marzo.

Quest’anno – è stato spiegato nella conferenza stampa, cui hanno partecipato l'Assessore comunale alle Politiche Sociali Carlo Grilli con il direttore del Servizio Interventi, Disabilità, Casa, Accoglienza Luigi Leonardi, il direttore della Caritas diocesana don Alessandro Amodeo, il presidente della Comunità di San Martino al Campo Claudio Calandra, nonché rappresentanti della Comunità di Sant'Egidio, della San Vincenzo de Paoli, della Croce Rossa e della locale Prefettura - per la progettazione del Piano, il Comune ha emesso un avviso pubblico per individuare gli enti del Terzo Settore con esperienza in materia di gestione dell’accoglienza di persone senza dimora ed eventuali altri soggetti interessati a tale progettazione.

E’ stata selezionata la proposta, presentata in modo congiunto dalla Fondazione Diocesana Caritas Trieste Onlus e dalla Comunità di San Martino al Campo, per l’attivazione di un sistema integrato di servizi “a bassa soglia” rivolto a persone senza dimora che stanziano abitualmente, o sono di passaggio, nel territorio della città di Trieste, atto a offrire supporto logistico nei particolarmente critici mesi invernali e favorire un percorso di reinserimento sociale. I destinatari di questi interventi – è stato precisato - sono persone che vivono in condizioni di povertà estrema, in cui il disagio abitativo è solo un aspetto di una più complessa e multiforme situazione di esclusione sociale. Non solo poveri “tout court” quindi, “ma persone – come ha detto l'Assessore Grilli - che possono essere giunte a tale situazione anche per i diversi e spesso insormontabili problemi che una vita, divenuta anche improvvisamente e in modo inatteso, difficile può comportare. Situazioni che potrebbero colpire, in una fase economica e occupazionale non facile, anche molti di noi”.

L'esigenza, indifferibile e urgente, diventa comunque, verso tutti questi soggetti, innanzitutto quella di sottrarli “all’esposizione prolungata alla vita in strada o in sistemazioni alloggiative inadeguate, che – come sottolineato anche nelle “Linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta in Italia” pubblicate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - comporta conseguenze gravi e difficilmente reversibili nella vita delle persone, con un forte impatto anche in termini di costi sociali (tassi di malattia più elevati, una speranza di vita più bassa, maggior frequenza di vittimizzazione, maggiori tassi di incarcerazione).”

Un'urgenza e un’indifferibilità che, come è evidente a tutti, durante i mesi invernali è resa ancor più pressante dai disagi e dai rischi connessi al peggioramento delle condizioni atmosferiche.

Anche per l'effetto di una crisi economica progressiva – è stato spiegato - il numero dei posti letto dedicati al Piano Emergenza Freddo è via via cresciuto nel tempo: dai 35 all'avvio del Progetto alcuni anni fa, a 40 e 50 negli ultimi anni, per arrivare quest’anno fino a 60. Posti che saranno distribuiti nelle varie strutture messe a disposizione (dormitorio e centro diurno di via Udine, Teresiano, centro di via Sant’Anastasio). In caso di maltempo eccezionale le accoglienze potranno essere ampliate (fino a 67 ed eventualmente oltre) con giacigli di fortuna presso le varie residenze o attraverso altre modalità di intervento di emergenza. Particolare attenzione sarà posta ai nuclei familiari in cui siano presenti figli minori.

L’assegnazione dei posti letto avverrà, come negli anni scorsi, a rotazione, da un minimo di 3 a un massimo di 7 notti consecutive. Per accedere all’accoglienza le persone dovranno rivolgersi all’Help Center presso la Stazione Ferroviaria di Trieste, servizio gestito dal Consorzio Interland e attivo tutti i giorni dalle 18 alle 20. Gli operatori dell’Help Center accoglieranno le richieste e si occuperanno di assegnare i posti, ottimizzandone l’assegnazione grazie al costante contatto telefonico con gli operatori e i volontari della rete dei soggetti coinvolti.

Importante novità di quest’anno – è stato ricordato - è l’istituzione della figura del coordinatore, ovvero di un operatore della Comunità di San Martino al Campo con comprovata esperienza nel settore della grave marginalità che avrà il compito di coordinare gli interventi in sinergia con l’Ufficio Casa e Accoglienza del Comune, l’Help Center e tutti i soggetti del territorio che a vario titolo collaborano al progetto.

Agli ospiti, oltre all’accoglienza notturna, verrà garantita la cena e la colazione, un kit di prodotti per l’igiene personale e l’utilizzo di un servizio di lavanderia. Per tutti i senza dimora, anche per quelli non accolti in una delle strutture previste, saranno inoltre disponibili i servizi “a bassa soglia” attivi durante tutto l’arco dell’anno: il centro diurno di via Udine, la mensa e il servizio docce della Caritas, la mensa dei Frati Cappuccini.

Per ogni contatto e necessità saranno disponibili due recapiti telefonici “dedicati”: il 331-8929430 (Help Center), attivo dalle ore 18 alle 20, e lo 040-0649590 (centro diurno), attivo tutto l'anno con orario 9-13 e 17-20.

Da rilevare che, in relazione ad alcune prese di posizione ed esternazioni critiche apparse in particolare sui social media, l'Assessore Grilli, in apertura di conferenza, ha rivendicato il ruolo dei Servizi Sociali del Comune e delle organizzazioni cittadine che cooperano al Piano a favore dei più deboli: “Siamo tante realtà che operano unite sul territorio per garantire, con serietà, impegno e abnegazione, servizi che sono essenziali per la tutela delle persone più fragili. Se qualcuno dice di vergognarsi di ciò che accade in questa città, io dico che noi non ci vergognamo di quanto facciamo; al contrario chiediamo rispetto, in primo luogo per gli operatori che ogni giorno lavorano con sacrificio. E, con loro, ringrazio anche le organizzazioni, come la Caritas, la Comunità di San Martino al Campo e le altre del settore, che sono al nostro fianco per affrontare assieme un tema, come quello della povertà, che non solo emerge sempre più ma che potrebbe addirittura diventare a breve esplosivo. Noi dobbiamo poter garantire una risposta adeguata a chi vive situazioni problematiche, come coloro che, per diversi motivi, sono senza fissa dimora; e che noi dobbiamo aiutare a ricercare una sistemazione e una vita più decorosa, pur senza obbligare nessuno ad accettare schemi precostituiti, anche se alcune precise regole vanno rispettate.  In una città dove, tra l'altro, sono ben 10.000 gli appartamenti sfitti – ha sottolineato Grilli – noi riteniamo di assolvere al nostro compito in modo adeguato. E perciò non accettiamo di essere sempre posti sotto tiro, e agli operatori per primi va espresso rispetto e gratitudine. La povertà è un tema crescente e difficile, che va affrontato dando lavoro e casa. Per quanto ci riguarda, non vi è 1 centesimo del bilancio a disposizione dei Servizi Sociali che non vada speso in questa precisa direzione.”

Alle parole dell'Assessore Grilli si sono uniti il direttore della Caritas don Amodeo (“Tutte le persone vanno rispettate, nella loro integrità e dignità. Non è giusto utilizzare le immagini della povertà per campagne politiche ed elettorali. Dove sono finite la dignità e il pudore?”) e il presidente di San Martino al Campo Claudio Calandra (“Il tema della solidarietà sta diventando sempre più pressante. Grazie all'Assessore Grilli e a tutti i suoi collaboratori per l'impegno e l'attenzione che dedicano alla solidarietà sociale”).

Dopo alcuni ulteriori interventi ha concluso l'Assessore Grilli rimarcando che “di fronte alle nuove e crescenti emergenze vanno rivisti e rafforzati gli strumenti a nostra disposizione, poiché un Servizio Sociale davvero efficace e decisivo deve essere in grado di poter porsi l'obiettivo di riuscire, facendo squadra con tutte le associazioni e soggetti del settore, a ricostruire un tessuto sociale oggi sempre più pericolosamente lacerato”.