Integrazione&disabilità, due nuove abitazioni assistite nella villetta in via Malacrea 3

Una importante sperimentazione destinata alle persone con disabilità volta a sviluppare percorsi di vita indipendente nell'ambito delle azioni connesse alla legge sul “Dopo di Noi” sta per essere avviata nella villetta situata in via Malacrea 3, donata al Comune da una benefattrice, signora Amalia Knez ved. Ugrin (legato accettato dal Comune con D.G. n. 258 dd 20.6.2005). E  realizzata grazie alle sinergie attivate tra l'Area Servizi e Politiche Sociali del Comune di Trieste, diretta da Mauro Silla, il servizio integrazione sociosanitaria della Regione, diretto da Ranieri Zuttion e gli operatori del terzo settore quali l'Associazione di volontariato “La strada dell'amore” e l'ANFFAS di Trieste.

La presentazione ufficiale si è tenuta stamane, alla presenza dell'assessore comunale ai Servizi e Politiche Sociali con i funzionari Mauro Silla e Luigi Leonardi, il presidente dell'Anffas di Trieste Giandario Storace e la presidente de “La strada dell'amore”  Rita Carrino.

La struttura, che ospiterà sei persone con disabilità lievi, è disposta su due piani ed è formata da due appartamenti completamente autonomi oltre a una sala multifunzionale destinata allo svolgimento di attività didattiche e di intrattenimento.  E' stata completamente ristrutturata nel corso degli anni, grazie all'impegno e alla tenacia di Rita Carrino che ha reperito le risorse (pubbliche e private) necessarie per ristrutturare e arredare ognuno dei spaziosi ambienti interni (cucine, bagni, soggiorni, camere, donati da Ikea), dotati di tutti i moderni, ottimali comfort e funzionalità. Anche il grande giardino che circonda l'immobile è stato completamente recuperato dai volontari dell'associazione e potrà essere utilizzato quale orto urbano dove sperimentare la coltivazione delle primizie e delle piante officinali.

Ogni appartamento potrà ospitare tre persone con disabilità e vi sarà posto per un operatore che si occuperà di assisterli con protocolli volti a favorire una vita indipendente e autonoma. Nel piano terra dell'immobile, ove ha sede l'associazione, verranno organizzate attività e laboratori aperti a tutti e che implementeranno i percorsi di inclusione e socializzazione delle persone disabili.

L'Anfass di Trieste, forte della pluriennale esperienza maturata nell'assistenza delle persone disabili, collaborerà con l'associazione della Strada dell'Amore al fine di supportarla nella complessa gestione delle problematiche delle persone disabili. Giuliana Salvador, una delle operatrici sociali comunali con maggior esperienza nel settore della disabilità, monitorerà l'andamento del progetto. Al personale tecnico del servizio sociale comunale spetterà l'individuazione delle persone con disabilità da ospitare negli appartamenti assistiti tenendo conto della gravità della situazione, della rete familiare e della propensione alla coabitazione dei possibili utenti che comparteciperanno all'abbattimento delle spese per la coabitazione.

“La strada è stata molto lunga – ha detto Rita Carrino, visibilmente emozionata - ci sono voluti dodici anni per la ristrutturazione realizzata grazie al reperimento di fondi e l'organizzazione di tante iniziative benefiche, gite spettacoli. Ma ho sempre lottato con determinazione e costanza per sostenere l'inserimento e l'integrazione delle persone con disabilità”.

L'assessore, ringraziando tutti i soggetti, enti pubblici e associazioni, compresi tutti gli uffici che hanno partecipato attivamente e in sinergia alla realizzazione di un percorso importante che con grande soddisfazione e orgoglio è stato avviato, ha quindi voluto omaggiare Rita Carrino con una targa a ricordo di un' “impresa eccezionale” che offre una visione chiara di ciò che si vuole fare per l'autonomia dei ragazzi.

Anche il presidente Storace ha voluto rimarcare il significato di una giornata particolare che segna l'inizio di un percorso da seguire tutti insieme, per dare risposte alle famiglie e al futuro dei giovani con il necessario supporto, secondo il principio ribadito dall'Onu, per dare loro l'opportunità di vivere dove vogliono e con chi vogliono.