Cristiano Shaurli nuovo Segretario Regionale del Partito Democratico in Fvg

"Europa, eguaglianza, formazione", sono le parole guida che il nuovo segretario regionale del Pd, Cristiano Shaurli, ha lanciato all'Assemblea congressuale del Partito democratico del Friuli Venezia Giulia, riunita oggi a Gorizia per il rinnovo degli organi di partito.

"Il Partito parte dall'unità, perché la democrazia che conta è quella che sta fuori e noi vogliamo tornare a vincere le elezioni non i congressi", ha detto Shaurli precisando che "a livello congressuale nazionale si doveva e poteva fare meglio, ma da qua speriamo parta un esempio valido anche per Roma. La democrazia rappresentativa torna credibile nel confronto, nell'ascolto, nel rispetto, e questo sarà il nostro modo di fare politica, e per questo ringrazio le rappresentanze sindacali, politiche ed associative oggi presenti al nostro congresso" .

Dopo aver ringraziato Paolo Coppola, prossimo vicesegretario, "per aver permesso la soluzione unitaria" e il segretario uscente Salvatore Spitaleri "che dopo la sconfitta ha ridato credibilità, grinta e passione al partito", Shaurli ha ribadito che: "lo scenario della globalizzazione ha creato opportunità e sviluppo, ma anche milioni di persone che hanno visto peggiorare le loro condizioni di vita, nella fasce più povere come nelle classi medie e a questi dobbiamo dare risposte: serve un'Europa che sia motore di benessere per tutti, che torni a essere un sogno. Altrimenti vincerà l'estrema destra, l'uomo solo al comando".

"In Friuli Venezia Giulia - ha precisato Shaurli - abbiamo vissuto i nazionalismi e i confini. Questa regione o è europea o non è più: se l'Italia si richiude ed incontra i nazionalismi il rischio per la nostra Regione è essere provincia del Veneto, come già adesso Fedriga è ventriloquo di Zaia. Non a caso autonomia e specialità sono temi scomparsi, mentre siamo sempre più legati a dinamiche nazionali e all'agenda che ci detta il Veneto".

"A maggior ragione - ha spiegato - io sono perché qui si costruisca un partito autonomo, nei fatti come abbiamo dimostrato con questo congresso e nel rilancio dei temi del federalismo e dell'autonomia. Ma sia chiaro: che l'autonomia significa assunzione di responsabilità e non cercare più alibi. Tocca a noi".

Shaurli ha quindi articolato le sue proposte, dalla "lotta alle diseguaglianze", che non significa solo redistribuzione ma anche "diritto di un'impresa ad avere una burocrazia efficace, diritto dei giovani a formarsi e a essere valutati per il merito, diritto della montagna ad avere le stesse opportunità". Sugli Enti locali il neo-segretario ha ribadito il "no alla restaurazione delle province in una regione da 1,2 milioni di abitanti", mentre parlando del "Centro Regionale Amianto che deve diventare un punto di riferimento regionale ed internazionale per una delle piaghe più sottostimate di oggi e del futuro" Shaurli ha lanciato un segnale all'Isontino. E agganciata all'Europa deve essere anche l'economia, "a cominciare dal porto di Trieste, che Fedriga usa per farsi propaganda ma con cui poi non fa sistema e che invece deve giocare il suo futuro non sugli slogan leghisti ma sul rapporto con Vienna, la Baviera e la Via della seta in una dimensione necessariamente europea".

Per Shaurli vale un dato di fatto: "abbiamo perso le elezioni e la prima cosa da fare è una opposizione dura a un centrodestra poco impegnato a governare e molto a occupare posti. Manca solo la Monassi poi - ha chiosato - abbiamo finito".

"Non si vince senza valori", ha sottolineato Shaurli in conclusione citando padre Turoldo, "perché in Italia ormai abbiamo sdoganato il razzismo e noi dobbiamo combattere una vera e propria deriva culturale. A chi ci parla di sicurezza ricordiamo che la legalità è anche certezza della pena, per chi ruba a un gommista e, lo dico senza traccia di buonismo, anche per chi porta via 49 milioni di euro allo Stato italiano".

"Unitariamente apriamo una fase costante di dialogo con il Pd per costruire assieme le proposte". Lo ha detto oggi a Gorizia il segretario regionale della Cisl Fvg Alberto Monticco, che ha preso la parola a nome di Cgil, Cisl e Uil all'assemblea congressuale del Pd del Friuli Venezia Giulia.
Sottolineando che "oltre 5 milioni di persone in Italia vivono in povertà" e che "dal 1996 a oggi siamo fermi dal punto di vista della crescita economica", Monticco ha dichiarato "incomprensibili i tagli all'alternanza scuola-lavoro" e, riferendosi al Friuli Venezia Giulia ha aggiunto "non capisco perché non si è ritarato il Mia".
"Ripresa demografica, lavoro, cultura", ha aggiunto Monticco, sono alcuni dei punti su cui Cgil Cisl Uil hanno predisposto un documento comune. "Bisogna coinvolgere le persone in carne e ossa - ha indicato - non solo in rete, stimolare un dibattito ampio e libero".

"I leader nazionali del Pd che oggi sono candidati non otterranno la maggioranza al congresso nazionale, dovranno mettersi d'accordo: si mettano d'accordo subito, facciamo partire da qui questo appello". Lo ha detto dal palco dell'Assemblea congressuale di Gorizia Paolo Coppola, da oggi vicesegretario del Pd Fvg.

Esprimendo "solidarietà al Pd di Codroipo" in relazione alle recenti decisioni dell'Amministrazione comunale della cittadina friulana, Coppola ha rimarcato che "quando un sindaco si preoccupa che i bambini non giochino con bambolotto di colore, questo si chiama razzismo. E noi siamo un partito antifascista".

"Il sogno che noi perseguiamo è racchiuso nell’articolo 3 della Costituzione. Siamo il Pd, siamo le persone che si impegnano per migliorare, noi stessi e la nostra comunità, nella solidarietà".

Nel corso dei lavori congressuali, è stata eletta presidente dell'Assemblea Tamara Blazina, già parlamentare, consigliera regionale e sindaco del comune di Sgonico-Zgonik (Trieste), esponente della minoranza slovena. Senza voti contrari è stata eletta anche la Direzione regionale del partito.

"L'opposizione in Consiglio regionale si chiama Pd, il M5S è sparito dai radar", ha detto il capogruppo consiliare dem Sergio Bolzonello, puntualizzando che "il Patto per l'Autonomia è timido: i loro due consiglieri regionali appartengono al nostro popolo del centrosinistra e dobbiamo riuscire ragionare sulle cose che ci appartengono".

Per Bolzonello "siamo governati da incompetenti: questa finanziaria ha una forza e una solidità economica che deriva dai nostri 5 anni di lavoro. Ma è un fatto incredibile che non ci sia nulla sull'economia: 22 milioni su 300. E zero sulla demografia e sulla casa, niente su cluster e confidi. Il grosso della manovra regionale è stato diviso in microinterventi su tanti filoni elettorali. Per di più, questo bilancio è profondamente condizionato dalla sanità ma non sentiamo una parola sul Welfare". E dunque, in Consiglio "dobbiamo far emergere le problematiche ma non possiamo smettere di offrire risposte".

E così sulla riforma degli Enti locali, Bolzonello ha rimarcato la necessità che sia assicurata "la rappresentatività dei territori: siamo plurali e la Regione non si esaurisce nel bipolarismo Udine - Trieste" .

"Non è mai successo - ha scandito Bolzonello - che nel mese della finanziaria siano calendarizzate anche la riforma della sanità e quella degli enti locali. Vogliono fare tutto in venti giorni per evitare il dibattito: ci costringono a non ragionare con calma".