Chromopolis, il muro esterno del Pedocin a nuovo: oltre 70 metri di arte urbana ed eleganza

Da ieri il 'muro' esterno dello stabilimento “Pedocin” si racconta anche attraverso la coloratissima opera collettiva realizzata dai giovani artisti delle associazioni Melart, Cadmio, Banda Larga e Art Backers, (Melart Cadmio di Trieste, Banda Larga di  Monfalcone e Art Backers di Cagliari, con la famosa street artista “La Fille Bertha). Una fantasiosa narrazione ispirata al mare di cui colpisce la varietà di stili e tecniche: è il writing. Un muro abbellito e colorato che racconterà dei luoghi, delle persone, del mare, un elemento fisico che ha influenzato lo sviluppo e forgiato il 'carattere' della città adriatica e di chi ci vive.

Quattro giornate di lavoro openair su 74 metri di muro, e tanto pubblico hanno accompagnato il lavoro degli artisti: Alessandra Pulixi_La Fille Bertha, Sqon, Stefano Goina, Kerotoo, Fabrizio De Luca, Alessandro Duse, Wissal Houbabi, Zeno Gabadi, Maurizio Bianco, Federico Duse, Claudio Daker Paolini, Beatrice Cantello, Noa Salonicchio, Alice Bonifacio, Andrea Style, Antoni Danny, con il coordinamento di Mattia Campo Dall'Orto dell'associazione Macross. Artisti perlopiù triestini (di cui 3 dalla nostra regione e 1 dalla Sardegna) che con grande professionalità, 'armati' di pennelli e bombolette spray (50 litri di vernice e un centinaio di bombolette) hanno prodotto  un'opera perfettamente armonica attraverso la scelta dei colori e grazie alla direzione artistica dell’associazione Macross. Gli studenti di Edilmaster - Scuola Edile, partner del progetto, sono stati impegnati a preparare a regola d'arte il muro destinati agli interventi artistici con la loro sapienza tecnica. E' il primo degli interventi previsti dal progetto Chromopolis, curato dal PAG - Progetto Area Giovani del Comune di Trieste, in collaborazione con il Servizio Sport, e al suo esordio, forte di un programma che si svilupperà nel corso del prossimo biennio, tra cui l'individuazione di altre superfici da decorare in città e da destinare ai giovani artisti. L'obiettivo è diffondere il messaggio che l’arte può restituire bellezza e significato ai luoghi con originali, sapienti e condivisi interventi artistici.

Al taglio del nastro sono intervenuti l'assessore comunale alla Cultura e Sport assieme al consigliere comunale Piero Camber, il coordinatore degli artisti, Mattia Campo Dall'Orto, e il funzionario Donatella Rocco, accanto alle 'ragazze' assidue frequentatrici del Pedocin, che hanno manifestato vivo entusiasmo per la riqualificazione operata a un luogo ormai così amato e famigliare.

In questi giorni, da oggi al 19 novembre, Mattia Campo Dall'Orto e lo street artist olandese Jarno Gnirrep, in arte IvesOne, stanno realizzando la seconda azione del progetto allo Stadio Nereo Rocco: un ritratto a quattro mani del “Paron” e il ritratto di Umberto Saba, realizzati sotto la Tribuna. “Ma lungo via Valmaura è già in programma un graffito per ricordare Stefano Furlan – ha assicurato l'assessore Rossi – ricordando che l'idea di rifare il look al muro era partita dal consigliere Camber con i consiglieri Babuder e Polacco, poprio per ridare dignità allo storico stabilimento -. “Chromopolis – ha detto - è un percorso innovativo e complesso, un segnale di rinnovamento per i residenti e per i numerosissimi turisti che affollano le strade della nostra città che deve diventare 'colorata' per offrire nuove prospettive inedite grazie alla creatività e alle professionalità dei giovani coinvolti. Quindi, chiunque scelga di andare al “Pedocin”, aperto da quest'anno anche in inverno, può ammirare il muro rinnovato in tutta la sua bellezza. Un luogo famoso e simbolicamente importante per Trieste, unico in Europa a disporre della divisione uomini-donne, è oggetto così del primo restyling creativo di Chromopolis, il progetto attraverso il quale il Progetto Area Giovani, in collaborazione con il Servizio Sport, intende riqualificare una serie di superfici murarie affidandosi alla creatività urbana. Con questo obiettivo gli interventi – ha aggiunto Rossi - dopo quello del Pedocin e ultimato l'altro allo Stadio Rocco, proseguiranno anche in altri luoghi della città”.

Il concetto di città dinamica, in grado di offrire un magnifico 'biglietto da visita' è stato sottolineato dal consigliere Camber, che ha spiegato l'impatto negativo creato dal muro come si presentava in precedenza, insozzato dappertutto da varie scritte. “Doveva venir valorizzato al meglio con idee giovani che ricordassero la sua funzione 'balneare' legata al mare. A lavoro concluso si può affermare che gli artisti hanno saputo realizzare un'opera che mi auguro sia apprezzata da tutti”.

“E' un passo importante per Trieste – ha affermato Dall'Orto – sono interventi seri, pensati in modo organico e concatenato, indirizzati ai giovani e ai meno giovani, proprio per accontentare tutti. Un ringraziamento va al Comune e a tutti gli artisti che hanno collaborato. Da oggi proseguiamo allo Stadio Rocco. Non ci ferma nemmeno la bora!”.

Molte le collaborazioni che si rinnovano, in particolare quelle generate da Artefatto, che ha lanciato la sua 12.a edizione con un bando internazionale (scadenza 15 dicembre) per selezionare 4 streetartisti/e under 31 in vista di una residenza in città nella primavera del 2018. E altrettante sono le collaborazioni con nuovi soggetti e realtà cittadine dove spiccano, in prima linea, le associazioni dei giovani accreditati al PAG_Progetto Area Giovani e la Edilmaster - Scuola Edile che coinvolge concretamente i suoi studenti in Chromopolis per risanare e predisporre le superfici dei muri oggetto degli interventi.