«Censimento sloveni equivale a schedatura»

“Proponendo il censimento, l'onorevole Novelli tira fuori un classico del repertorio suo e di Forza Italia, che si può tradurre nella schedatura dei cittadini in base alla loro appartenenza etnico-linguistica. Per fortuna, finché siamo protetti dalla Costituzione, nessuno può ancora imporre un simile conteggio, né agli sloveni né ad altra minoranza”.

Lo afferma la senatrice Tatjana Rojc, che replica al deputato Roberto Novelli (FI), il quale ha presentato alla proposta di legge che prevede di effettuare un censimento “per misurare consistenza e concentrazione territoriale delle tre minoranze per ridefinire l'applicazione delle tutele sulla base del numero reale e del radicamento geografico”.

Per Rojc “le garanzie di tutela degli sloveni nelle province di Trieste, Gorizia e Udine non hanno nulla a che fare con la loro consistenza numerica, e si fondano su norme di rango costituzionale, su trattati internazionali, su norme europee, sulle leggi nazionali n. 482 del 1999 e n. 38 del 2001, e infine sulla legge regionale 26/2007”.

“Da questa proposta di legge non traspare tanto l'aspirazione di tutelare maggiormente le minoranze germanofone e friulanofone, quanto piuttosto – conclude la senatrice - quella di comprimere la minoranza slovena”.