Castello di Miramare, da mesi un lavorio continuo sugli arredi

Prevenire è meglio che curare, un precetto applicabile in diversi contesti. In ambito museale, soprattutto nel caso di una dimora nobiliare come il Castello di Miramare dotata di collezioni antiche, preziose e di varia provenienza, la strategia di conservazione si sviluppa anche attraverso la quotidianità di interventi ordinari rivolti alle collezioni e ai percorsi di visita.

“La conservazione preventiva – ricorda la direttrice del Museo storico e parco del castello di Miramare Andreina Contessa - è un insieme di interventi di protezione che, se da un lato non migliora in modo eclatante l'aspetto degli oggetti come invece avviene per un restauro, dall’altro ha il vantaggio il ritardare gli effetti del tempo e di risultare la modalità più virtuosa ed economicamente più conveniente di gestire un patrimonio. Per questo, il castello di Miramare, da qualche mese è davvero un cantiere continuo – continua la direttrice -. Dai piccoli interventi quasi invisibili che consistono in “semplici” spolverature degli arredi a operazioni più complesse che comportano la chiusura di alcune stanze, interventi realizzati proprio nell’ottica della conservazione preventiva e della manutenzione continua che consentano al pubblico di continuare a fruire del patrimonio e di evitarne il degrado”.

Tutti questi interventi sono stati realizzati con il budget ordinario presente. Per i grandi progetti sul parco attendiamo fondi ministeriali sui grandi progetti, che sono previsti arrivare nel 2019.

Per quanto riguarda l’investimento economico, benché i risultati ottenuti grazie agli investimenti in conservazione preventiva siano difficilmente misurabili, complessivamente si può dire che per il 2017 la manutenzione del parco è costata 97 mila euro, gli interventi di mantenimento e cura ordinari per il castello sono costati circa 100 mila euro e straordinari 96 mila euro.

Per il 2018, sono stati spesi per la manutenzione del verde 183 mila euro, per l’ordinaria del castello 60 mila euro e per la straordinaria 107 mila euro. Si prevede di divenire più “virtuosi”, spendendo meno in lavori straordinari, perché gli avviati programmi di manutenzione permetteranno di ridurre i casi di emergenza.

Si tratta di cifre relativamente piccole, il cui ben meditato investimento inizia però a dare frutti visibili.

Tra gli interventi più consistenti, si è iniziato in gennaio con i pavimenti (si tratta di parchetti) del bookshop e della biglietteria. Questa operazione, che si è estesa in questi giorni nelle sale delle Udienze e della Sala dei Regnanti ha previsto la pulitura, il ripristino e il rifacimento delle parti scollate e mancanti, seguite dalla lucidatura a mano con appositi olii per pavimenti d’epoca da parte di ditte specializzate. Lo stesso trattamento, per motivi estetici e pure di sicurezza, è stato riservato a 51 copricaloriferi di legno e metallo. Contestualmente all’intervento sui pavimenti, sono state sostituite le corsie che li proteggono e che hanno una funzione fondamentale, quella di “assorbire le scorie” di cui ciascun visitatore è portatore involontario: si tratta di acqua, pulviscolo, particelle di tessuto o organiche e soprattutto polvere. È stato stimato infatti che ogni persona muove 0,20 grammi di polvere l’ora, contribuendo a depositare sugli oggetti strati antiestetici che diventano soprattutto terreno fertile per la proliferazione di insetti e veicolo di umidità. “Proprio per questo – spiega Nicoletta Buttazzoni, la restauratrice che cura la manutenzione degli arredi a Miramare – è importante intervenire quotidianamente e costruire una squadra di persone che abbiano a cuore la conservazione degli ambienti. Perché un patrimonio così multiforme possa essere conservato e fruito nel modo migliore c’è bisogno di un impegno straordinario e costante, incentrato prevalentemente sul concetto di “non intervento” piuttosto che su quello d’intervento di restauro. Si tratta di un investimento invisibile nel quale è coinvolto tutto il personale, compresi chi si occupa delle pulizie e gli assistenti alla vigilanza, alleati preziosi e parte attiva nella conservazione”.

Rientrano fra gli interventi di manutenzione quelli eseguiti su alcuni oggetti poi prestati a esposizioni temporanee: i busti in gesso di Maria Teresa, del figlio e del marito e l’olio su tela che raffigura Sissi prestato al Museo di Santa Chiara a Gorizia. Scenografiche, per il tipo di operazione particolarmente elaborata, sono le operazioni di pulizia che si svolgono periodicamente sui lampadari e che consistono nella spolveratura, pulizia e sostituzione delle luci. Quello che incombe sullo scalone, in particolare, è l’unico dotato di carrucola alla quale si accede dal tetto del castello.

La scorsa primavera, sempre in tema di restauri, si è svolta un’interessante esperienza di alternanza scuola lavoro che ha visto la partecipazione degli studenti dell’Istituto Deledda Fabiani. Gli studenti sono stati coinvolti, con la supervisione della restauratrice, in piccoli interventi di manutenzione e riordino. Sono stati catalogati e in qualche caso ricollocati, piccoli frammenti degli arredi che nel corso del tempo si erano usurati e staccati ed erano stati raccolti dal personale del castello.

Negli ultimi mesi sono stati realizzati anche lavori di tappezzeria sugli arredi usurati, è stato smontato e pulito il lampadario in cristallo collocato nella sala della rosa dei venti, puliti con tensioattivi oggetti non esposti e conservati in deposito. Tra gli interventi maggiormente visibili, recentemente sono state restaurate le finestre della sala dei Regnanti e sala delle Udienze, che sono state temporaneamente chiuse al pubblico anche per la manutenzione dei pavimenti, ora tornati all’antico splendore. Le finestre, in particolare, sono state smontate e trasportate in un laboratorio specializzato che ha riparato i danni derivanti dalla continua esposizione all’acqua e alla salsedine, danni che, a lungo andare, causavano anche infiltrazioni all’interno delle sale. Per questo è stata inserita una guarnizione in gomma (non visibile esternamente) che assicura la tenuta e l’impermeabilizzazione dei serramenti.

All’esterno sono da segnalare i lavori nel porticato, tuttora in corso, dove si sta intervenendo sul pergolato in muratura, eroso dal tempo e della salsedine. C’è stato anche il restauro della fontana dell'Amazzone – previsti a breve interventi anche sulle altre fontane del parco - che fa da quinta al piazzale antistante l’ingresso del castello, grazie al contributo del Rotary. Oggetto di pulitura costante sono anche la sfinge nel porticciolo e le decorazioni in terracotta nel piazzale, mentre dopo anni di chiusura sono stati riaperti i bagni dietro il Caffè Massimiliano e risistemati anche i servizi nel parterre.

Infine, è stato rimesso in funzione in occasione della Barcolana l’orologio della torre, dove si provvederà nei prossimi mesi anche a restaurare il meccanismo originario che potrà essere visitabile per piccoli gruppi dopo la risistemazione generale della torre che partirà a breve.