Carta famiglia, Riccardi: «Ok a contributi per consumi elettrici»

Su proposta del vicegovernatore con delega alla Salute e alle politiche sociali, Riccardo Riccardi, d'intesa con l'assessore alla Famiglia, Alessia Rosolen, la Giunta del Friuli Venezia Giulia ha definito l'ammontare del beneficio regionale di riduzione dei costi per i servizi di fornitura elettrica nell'anno 2017, attribuiti ai cittadini titolari della Carta Famiglia.

I benefici per i nuclei familiari aventi diritto sono rapportati a tre fasce di intensità (numero di figli) e a quattro scaglioni di consumo di energia elettrica (al netto del canone di abbonamento alla Rai) individuati considerando il totale dei costi sostenuti desunto dalle fatture emesse nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2016 e il 31 dicembre 2017.

Per le famiglie con un figlio l'importo del contributo ammonta a 125 euro nel primo scaglione (con consumi fino a 600 euro), a 165 euro nel secondo (con consumi fino a 1.000 euro), a 204 euro nel terzo (con consumi fino a 1.500 euro), a 253 euro nel quarto (con consumi oltre 1.500,01 euro). Passando alle famiglie con due figli l'importo ammonta a 187 euro nel primo scaglione, 247 nel secondo, 306 nel terzo e 380 nel quarto. Infine nelle famiglie con tre o più figli l'importo è di 250 euro nel primo scaglione, 330 nel secondo, 408 nel terzo e 506 nel quarto.

Il beneficio si applica a famiglie il cui Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non superi i 30.000 euro.

Per questo tipo di contributo la Regione ha previsto una spesa massima di 6.735.000 euro. Le risorse saranno ripartite e trasferite ai Comuni, o agli enti gestori del servizio sociale, i quali provvederanno ad erogare i benefici.

Le domande accolte sono state 33.919 (33.496 del 2017).

A seguito dell'approvazione della delibera verrà calcolato il fabbisogno di ciascun ente delegato e saranno loro liquidati i fondi necessari per il pagamento ai beneficiari.

Nell'esercizio della delega di funzione amministrativa che prevede una forma di collaborazione tra la Regione e Comuni, spetta a questi ultimi effettuare controlli, anche a campione, per verificare la veridicità delle dichiarazioni acquisite.

"Si tratta - ha sottolineato Riccardi - di una forma di sostegno che va a favore di quella che è una delle necessità primarie delle famiglie, anche in considerazione dei costi di un servizio, come quello dell'energia elettrica, che sotto certi parametri di reddito - ha concluso - diventa una voce di spesa rilevante del bilancio familiare".