Alberghi e immigrati, stop ai contributi: si va verso una causa?

Non hanno voglia di parlare neppure oggi quegli albergatori triestini che risulterebbero maggiormente colpiti dalla proposta di legge Omnibus depositata dai consiglieri regionali della Lega che prevede il divieto d'accesso ai contributi per la ristrutturazione e l'acquisto di arredi a quelle strutture che negli ultimi 5 anni abbiano ottenuto ricavi da attività non strettamente turistiche, cioè sono escluse dai finanziamenti le strutture ricettive che danno ospitalità ai richiedenti asilo,sulla base di convenzioni stipulate con realtà quali Caritas, Ics o Croce Rossa, che bocciano la proposta come illegittima e discriminante e ricordano come la scelta degli albergatori abbia consentito di non lasciare per strada un numero di migranti che andava crescendo sempre di più, ma anche di non sbattere in strada i propri dipendenti, in quanto i numeri del turisti in città sono, di tutte evidenza, recenti.

Lo rileva Umberto Bosazzi in un servizio del tg andato in onda su Telequattro.

Alcuni dei proprietari di questa struttura si negano al telefono del giornalista di Telequattro, altri fanno dire ai propri collaboratori che torneranno a Trieste tra qualche giorno.

Alla fine si arriva addirittura ad un paradosso. Il firmatario della proposta, il capogruppo leghista Bordin giustifica il provvedimento nel nome della concorrenza sleale. Federalberghi invece fa notare come le strutture penalizzate, hanno stipulato le convenzioni in questioni solamente per sopravvivere e che si tratta di strutture datate e messa male, per non parlare della retroattività della disposizione.

A Trieste gli alberghi coinvolti sarebbero 5, 21 quelli coinvolti sull'interno territorio regionale.