Al via la Campagna di sensibilizzazione sugli stereotipi di genere

Partita la campagna di sensibilizzazione sugli stereotipi di genere. Dal 1° novembre e per tutto il mese, sul retro e sul fianco destro degli autobus di Trieste Trasporti, saranno visibili immagini e messaggi che vogliono catturare l'attenzione dei cittadini su aspetti spesso discriminatori tra uomini e donne, su scelte e comportamenti che spesso condizionano in modo sottile e  non consapevole.

Una campagna proposta dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Trieste, che è stata presentata stamane in Municipio dall'Assessore comunale alle Pari Opportunità Serena Tonel con la presidente C.P.O Laura Di Pinto, Anna Mozzi e Daniela Pantaleo, Leonardo Ligresti dell'Agenzia IGP-Decaux, concessionaria pubblicitaria per Trieste Trasporti.

“Ho voluto appoggiare pienamente questa campagna innovativa che è stata realizzata grazie alla preziosa collaborazione dell'Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia (che ha dato il patrocinio all’iniziativa), in particolare a Federica Parri, componente della CPO e a Giandomenico Bagatin e che vuole ricondurre ad una giusta percezione dei ruoli di uomini e donne nello sviluppo delle pari opportunità. Molte infatti sono ancora le disparità che riguardano vari campi della società, ad esempio le aspirazioni di carriera e le retribuzioni economiche. Le immagini sui bus e i manifesti affissi (100 in tutto) sono volutamente provocatori e si concentrano su tre ambiti individuati e scelti in modo ponderato con l'impegno corale di tutti noi: educazione, famiglia e lavoro. E' intanto un primo importante passo, in via sperimentale, che mi auguro sia un efficace spunto di riflessione anche per altre prossime campagne”.

La presidente Di Pinto ha sottolineato alcuni dei punti focali della campagna messa in atto attraverso slogan semplici e chiari perché possano essere compresi facilmente e velocemente da tutti (il tempo in cui passa un autobus), per questo è stata realizzata un’immagine a cui affiancare un testo esplicativo. Ad esempio l'impegno gravoso che quotidianamente devono affrontare le donne sia al lavoro che a curare la casa a cui in particolare, secondo un'indagine effettuata, dedicano almeno 5 ore al giorno, mentre gli uomini 1 ora soltanto. Non solo, in ambito lavorativo le donne risultano 'sottopagate' il 30% in meno rispetto agli uomini. “Spero che la realizzazione di questo progetto 'visivo' per la cittadinanza abbia successo e che tutti possano recepire ciò che si vuole trasmettere attraverso questi messaggi – ha concluso Di Pinto -.

E' stato poi evidenziato, ancora a titolo di esempio, verso quali campi si indirizzano le aspirazioni di carriera delle ragazze: la riserva indiana delle professioni “da colletto rosa”(insegnamento, risorse umane ecc.), mentre si percepiscono altre carriere, nella tecnologia, ingegneria, nelle scienze e nella matematica come dominio prevalentemente maschile. Da rilevare anche alcuni comportamenti 'inadatti alle donne' (competere contro altri candidati per ottenere una posizione, chiedere un aumento di stipendio con fermezza, prendere la parola in una riunione sovrastando la voce degli altri).