«Aiuto economico per i pazienti affetti da alopecia a seguito di trattamenti antitumorali»

I consiglieri del Gruppo consiliare regionale di Fratelli d'Italia Alessandro Basso, Claudio Giacomelli e Leonardo Barberio, hanno presentato il testo di una proposta di legge consiliare che prevede l'erogazione di un contributo di 250 euro, a sostegno dei pazienti residenti nella nostra Regione, con ISEE inferiore ai 20.000 Euro, affetti da alopecia a seguito di trattamenti antitumorali.

"Nella stessa proposta di legge - ha spiegato Alessandro Basso, il promotore della norma -, abbiamo voluto favorire anche uno specifico percorso di ascolto, sostegno e accompagnamento ai suddetti malati e alle loro famiglie, da collocare all'interno delle attività dei consultori pubblici. "Inoltre - ha continuato Basso -, abbiamo previsto il coinvolgimento attivo e la piena collaborazione delle associazioni di volontariato che già operano nel settore, anche al fine di facilitare l'accesso alla procedura di erogazione del previsto contributo economico". "La proposta di legge - ha sottolineato Claudio Giacomelli - prevede anche la creazione della 'Banca dei capelli', con l'obbiettivo di ridurre gradualmente il contributo economico regionale, attraverso la sottoscrizione di apposite convenzioni con imprese di produzione o distribuzione di parrucche, che accettino la donazione di ciocche di capelli in cambio della fornitura a basso prezzo delle stesse". "Nel 2017 - ha voluto ricordare Giacomelli -, nel solo Friuli Venezia Giulia, sono stati stimati 9.000 nuovi casi di tumore (4.750 uomini e 4.250 donne), si tratta di cifre che fotografano una malattia socialmente importante. "Le cure antitumorali - ha concluso il capogruppo -, comportano normalmente la perdita dei capelli del paziente e i relativi effetti psicologici negativi a prescindere dal sesso e dall'età, conducendoli all'isolamento con rifiuto di uscire di casa e vedere altre persone proprio nei momenti peggiori, quando il contatto umano sarebbe più utile. "Lo scopo - hanno ricordato Basso, Giacomelli e Barberio -, è quello di evitare la sofferenza psicologica del malato di cancro, che si aggiunge a quella derivante dalla malattia e dalle cure che ne conseguono; l'obbiettivo è quello di migliorarne la qualità di vita, la socialità e di favorirne il ritorno al lavoro. "La parrucca infatti - hanno proseguito -, dando continuità all'immagine corporea e conferendo spesso sicurezza personale, rappresenta un accorgimento che aiuta la persona ad avviare un processo di adattamento fortemente attivo e funzionale alla lotta contro la malattia".