Agenzia del lavoro del Porto di Trieste: più utili e più occupazione, 51 nuove assunti a marzo

Approvato all’unanimità dall’Assemblea dei soci, il bilancio consuntivo dell’esercizio 2018 dell’Agenzia del lavoro portuale del porto di Trieste. Nata nel 2016 su impulso dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale che detiene attualmente il 35 % delle quote, mentre il resto è suddiviso in parti eguali tra 16 imprese private, ALPT rappresenta un modello di governance particolarmente innovativo. Il bilancio si è chiuso con un utile prima delle imposte di 59.000 euro e di 17.243 euro dopo le imposte. Il fatturato è aumentato del 12 % raggiungendo gli 8,3 milioni di euro. L’incidenza del costo del lavoro sul fatturato, pur a fronte del significativo incremento di giornate lavorate è diminuito dello 0,50% rispetto all’anno precedente. Le giornate di avviamento sono state 37.274 con una media mensile di 3106 giornate. Recentemente il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha autorizzato l’aumento del personale dell’Agenzia a 205 unità. Per integrare l’organico, nello scorso mese di marzo, sono stati assunti 51 lavoratori, molti dei quali provenienti dal processo di riorganizzazione delle lavorazioni nel ciclo del caffè. Tale nuovo riassetto ha comportato la riqualificazione di 25 operai generici che hanno potuto conseguire le abilitazioni di operai polivalenti. Per Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità di Sistema, i risultati ottenuti " confermano il successo di un modello Trieste che intende coniugare in modo virtuoso la piena tutela del lavoro, unitamente alla crescita della produttività e  professionalità dei lavoratori”.