«Trieste è la città italiana con più denunce per violenze sessuale»

«Lotto marzo, in ogni continente, al grido di NON UNA DI MENO! sarà sciopero femminista. In Italia una donna su tre è stata vittima di violenza di genere, ogni anno vengono uccise circa 200 donne dal partner o da un ex. Meno della metà delle donne adulte ha un contratto di lavoro, un terzo delle lavoratrici lascia il lavoro a causa della maternità».
Lo rilevano in una nota le responsabile di Non una di meno - Trieste.
«Trieste - continua la nota -  è la città italiana con più denunce per violenze sessuale. Il lavoro delle donne è iper-precario, come hanno denunciato di recente le mobilitazioni delle lavoratrici dei musei e delle mense scolastiche».
«Il Parlamento italiano - continua - sta discutendo il ddl 735 (Pillon) che intende riformare il diritto di famiglia, che attacca le donne, strumentalizzando i figli, azzerando anni di lotte e conquiste sociali. In Comune e in Regione, alcuni consiglieri stanno portando avanti una campagna oscurantista contro l’autodeterminazione delle donne e il diritto all’interruzione di gravidanza e una messa all’indice delle voci scomode.Contro tutto questo, noi scioperiamo!».
«Scioperiamo - concludono le referenti triestine - perché rifiutiamo il disegno di legge Pillon e combattiamo la legge Salvini, che impedisce la libertà delle migranti, mentre legittima la violenza razzista. Contro questa violenza strutturale, che nega la nostra libertà, noi scioperiamo!Vogliamo autonomia e libertà di scelta sulle nostre vite, vogliamo ridistribuire il carico del lavoro domestico e di cura. Vogliamo aborto libero, sicuro e gratuito.Vogliamo essere libere di muoverci senza paura. Vogliamo un permesso di soggiorno europeo senza condizioni. Se le nostre vite non valgono, noi scioperiamo!».
«Venerdì 8 marzo alle 10.30 ci sarà un punto informativo in largo Barriera. Nel pomeriggio invece ci spostiamo in Piazza Borsa dove ci saranno performances musica interventi politici, giochi, momenti di discussione».